Ucraina: notte di attacchi e sirene a Odessa. Il racconto di suor Elena, “il mondo rimane in silenzio. È il cielo che deve essere protetto”. File davanti alla Caritas

Battaglia sopra i cieli di Odessa. È quanto racconta al Sir Elena Punda, suora laica, dalla cattedrale cattolica della città portuale che si affaccia sul Mar Nero. “Erano le cinque del mattino quando due aerei russi che si stavano dirigendo verso la nostra direzione, sono stati colpiti dalle contraeree ucraine e sono finiti un mare. Le sirene hanno suonato tutta la notte e questa mattina presto. Ora, la vita normale è ripresa come ogni giorno. Tutti tornano a fare quello che devono fare. Il problema è che in città non abbiamo abbastanza posti sicuri dove nasconderci. Se cadono le bombe, distruggono tutto”. Elena parla dall’edificio della curia che si trova accanto alla cattedrale dell’Assunzione di Maria Vergine. Sotto, nel seminterrato, c’è una cucina dove ogni giorno si preparano pasti caldi per quanti ne hanno bisogno. La Caritas Spes di Odessa lavora incessantemente: per fortuna qui gli aiuti umanitari riescono ad arrivare. Operatori Caritas smistano e distribuiscono i pacchi. Fuori, il numero delle persone in fila aumenta di giorno in giorno. Sono famiglie, pensionati, persone rimaste senza lavoro. “Per quanto possiamo – dicono i volontari –, aiuteremo”. È arrivata anche qui la notizia che il Papa consacrerà l’Ucraina e la Russia al Cuore Immacolato di Maria per la fine delle ostilità e il ritorno alla pace. “È un passo bellissimo”, commenta subito Elena ricordando che erano stati i vescovi cattolici latini a chiederlo al Santo Padre “in queste ore di incommensurabile dolore e di terribile calvario per il nostro popolo” e facendosi portavoce della “preghiera incessante e accorata, sostenuta dai nostri sacerdoti e dalle persone consacrate, da tutto il popolo cristiano”. “Cominceremo la novena – fa sapere Elena – per prepararci a questa consacrazione che faremo anche noi qui in unione con il Papa e in unione con il card. Krajewski a Fatima. Noi ci sentiamo sotto la sua protezione, e lei non ci lascerà. La nostra più grande speranza è in Maria, perché il mondo rimane in silenzio. Non bastano le sanzioni. È il cielo che deve essere protetto. Ci proteggerà la Madonna. Non il mondo, non la Nato”.

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