Strage via Fani: Lamorgese, “un attacco gravissimo al cuore della nostra democrazia che abbiamo il dovere morale e civico di non dimenticare”

“Il 16 marzo del 1978 è una data che deve rimanere impressa nella coscienza del popolo italiano e a tutti noi spetta il compito di rinnovare nelle giovani generazioni il ricordo di questa pagina drammatica della storia repubblicana”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel 44° anniversario dalla strage di via Fani nella quale venne rapito Aldo Moro e persero la vita gli agenti della sua scorta Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Domenico Ricci e Oreste Leonardi.
“Sono trascorsi quarantaquattro anni dal feroce assassinio a Roma, ad opera dei terroristi delle Brigate rosse”, ha proseguito la titolare del Viminale rendendo omaggio ai “cinque componenti della scorta del presidente Aldo Moro che pagarono con la loro vita il tentativo di proteggere lo statista democristiano, rapito e successivamente barbaramente ucciso il 9 maggio dello stesso anno”. “Il pensiero commosso – ha concluso Lamorgese – è rivolto alle vittime e ai loro familiari per il vile agguato che ha rappresentato un attacco gravissimo al cuore della nostra democrazia e che abbiamo il dovere morale e civico di non dimenticare anche per il rispetto e l’onore dovuti a uomini dello Stato che furono uccisi durante il loro servizio reso all’intera Nazione”.

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