Commissione Ue: “la politica di coesione ha contribuito a ridurre le disparità territoriali e sociali tra le regioni europee”

La politica di coesione ha contribuito a ridurre le disparità territoriali e sociali tra le regioni dell’Ue. Con i fondi europei di coesione, il Pil pro capite nelle regioni meno sviluppate dovrebbe aumentare fino al 5% entro il 2023. È quanto emerge dall’ottavo rapporto sulla coesione pubblicato oggi dalla Commissione europea. I finanziamenti di coesione hanno anche sostenuto una riduzione del 3,5% del divario tra il Pil pro capite del 10% delle regioni meno sviluppate e il 10% delle regioni più sviluppate. “La politica di coesione ha fornito un sostegno necessario e rapido agli Stati membri, alle autorità regionali e locali durante la recessione economica e la crisi Covid-19”, sostiene il rapporto. Inoltre, il fondo dedicato alla coesione è aumentato dal 34% al 52% dei finanziamenti pubblici totali. I nuovi programmi della politica di coesione 2021-2027 saranno dedicati a investimenti nelle regioni, in stretto coordinamento con i fondi del pacchetto NextGenerationEu. “Dobbiamo accelerare l’adozione e l’attuazione dei programmi della politica di coesione per il 2021-2027 in modo da poter continuare a sostenere le regioni nella ripresa dalla pandemia, raccogliere tutti i benefici della transizione verso un’Europa verde e digitale e realizzare una crescita a lungo termine”, ha detto la commissaria Ue per la coesione, Elisa Ferreira. L’ottava relazione sulla coesione contribuirà ai dibattiti che si terranno nel prossimo Forum sulla coesione (17-18 marzo), che riunirà rappresentanti delle istituzioni europee, autorità nazionali, regionali e locali di tutti gli Stati membri, parti sociali, organizzazioni non governative e università.

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