Giornata contro la tratta: card. Nichols (Gruppo Santa Marta), “stiamo perdendo la lotta contro le moderne schiavitù”

“Nel mondo ci sono 40 milioni di persone che vivono una qualche forma di schiavitù; è uno dei più crimini più lucrativi del mondo, con una rete che genera 150 miliardi di dollari di profitto illegale all’anno. Come presidente del Gruppo Santa Marta è mio privilegio essere coinvolto in questa lotta”. Così il cardinale di Westminster Vincent Nichols, nella conferenza stampa che ha preceduto l’inizio della Conferenza europea del Gruppo Santa Marta, l’iniziativa avviata da Papa Francesco nel 2014 per contrastare lo sfruttamento del lavoro e dei corpi delle persone. “A 200 anni dall’abolizione della schiavitù ci sono tre volte di più di persone in una qualche forma di sfruttamento di quante non ce ne fossero nel picco della schiavitù”, nei decenni in cui la schiavitù era ammessa per legge. “Il gruppo è nato dal convincimento che fosse necessario far convergere decisori politici, attori ecclesiali e forze di polizia per riuscire a lottare contro il crimine e lavorare per le vittime”, aggiunge Nichols. La schiavitù moderna non è solo una “ferita dell’umanità ma anche del corpo di Cristo”, perché “l’inviolabile dignità di ogni essere umano deriva non da azioni di governo ma del Creatore a cui immagine siamo fatti”. Al cuore della battaglia, “che al momento stiamo perdendo” con “fallimenti del sistema”, sono, per il cardinale, “i bisogni delle vittime”. Il riferimento ideale per questi giorni è la figura di santa Giuseppina Bakhita, religiosa sudanese vittima di schiavitù per lunghi anni. Gli obiettivi della conferenza “cogliere l’ampiezza e la profondità, la dimensione di questo fenomeno in tutti gli ambiti economici, e capire come tocca la nostra vita quotidiana” e in secondo luogo “costruire partnerships, ampie prospettive e fiducia”.

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