Brasile: don Nicoletto, nel Far west dell’Amazzonia con la forza del Vangelo. “Oltre alla fame di cibo, c’è fame d’amore”

(Foto Sovvenire)

Don Lucio Nicoletto, cinquantenne fidei donum padovano, è in Brasile da 17 anni. “Oggi deve misurarsi con le sfide dei profughi giunti dal Venezuela, dei cercatori d’oro fuorilegge, del disboscamento e della sopravvivenza delle etnie autoctone. Ma il Vangelo non può alienarsi dai problemi reali”, racconta Miela Fagiolo d’Attilia, della redazione di “Popoli e Missione”, sul nuovo numero del periodico Cei “Sovvenire”. La  parabola della solidarietà è una pagina di Vangelo che don Lucio vuole condividere: “ho capito che i più poveri hanno bisogno di umanità che si traduce in tempo per ascoltare, per condividere un panino. Troppe volte siamo abituati a dare beni materiali ma non il cuore”, afferma il missionario.
“Anche noi preti ci siamo abituati ad offrire servizi ma oltre alla fame di cibo c’è quella d’amore. È l’amore che dà dignità alla persona”. A Boa Vista (400mila abitanti) ci sono 3.700 profughi arrivati con le ultime ondate che sono aggiunti a quelli già presenti in città. Don Lucio Nicoletto, nato in provincia di Padova nel 1972, da 17 anni è fidei donum in Brasile, prima nelle periferie di Rio de Janeiro fino al 2016, poi nello Stato di Roraima. Inviato su questo nuovo fronte missionario aperto dalla diocesi di Padova, è passato a Boa Vista nel 2018 dove è vicario generale e responsabile Caritas. “Nel Brasile amazzonico sono passate decine di migliaia di disperati – racconta –. A Nord si sono insediate persone uscite dal carcere e sono iniziati traffici illegali insieme ai garimperos (cercatori d’oro, ndr) della zona”. Col governo Bolsonaro il fenomeno del garimpo – dichiarato illegale ma non combattuto – è esploso, creando molti problemi alle popolazioni indigene locali per l’uso del mercurio necessario per separare l’oro dal resto della materia. Questo causa un altissimo inquinamento delle falde acquifere dei villaggi delle popolazioni indigene e la morte di bambini e adulti.
“Intorno a loro ruota un Far west, in cui proliferano prostituzione, traffico di persone e droga – dice il missionario –. Chi vive nel garimpo entra in un circolo vizioso in cui la fame d’oro è peggio della droga. I missionari hanno sempre contrastato apertamente questo fenomeno per i grandi danni e disagi che creano nelle riserve dei popoli indigeni”.

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