Università: Roma, inaugurato oggi l’83° anno accademico della Lumsa. Bonini (rettore), “nasciamo e ci sviluppiamo come comunità educante”

È stato inaugurato oggi l’83° anno accademico dell’Università Lumsa. La cerimonia di inaugurazione, realizzata nell’aula magna dell’Ateneo, è stata aperta dal card. Giovanni Lajolo, presidente del Cda dell’Università Lumsa, che nel suo intervento ha dato lettura del telegramma ricevuto dal segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, con il saluto e la benedizione di Papa Francesco: “Il Santo Padre invia il suo benaugurante saluto. Egli esorta coloro che svolgono la missione educativa a proseguire con rinnovato spirito di dedizione nella formazione integrale dei giovani e incoraggia a divenire un importante strumento culturale e pastorale”.
Subito dopo ha preso la parola il rettore dell’Università Lumsa, Francesco Bonini: “Una Università che ha qualcosa da dire, così abbiamo cercato di sintetizzare l’impegno prospettico dell’Università Lumsa. Avere qualcosa da dire non significa parlare il linguaggio dell’ideologia o del mainstream, significa che i nostri corsi di laurea i nostri laureati, i docenti tutta la comunità accademica abbia una interlocuzione positiva con il mondo circostante e porti qualcosa di nuovo, sappia articolare dei messaggi che portino a stare bene e quindi fare bene il proprio dovere professionale, quello per il quale i nostri studenti si stanno preparando. In questo senso operano tutte le varie strutture dell’università e tuta l’offerta formativa dal corso di laurea triennale fino ai dottorati. Insomma il sistema universitario a Roma e in Italia è un sistema universitario di grande importanza e di grande rilievo. L’Università Lumsa c’è dentro con piena soggettività in maniera molto significativa ma allo stesso tempo questo sistema è aperto all’Europa e al mondo. I nostri laureati guardano e si occupano di un orizzonte molto più vasto perché l’Università è appunto un elemento universale e l’impegno di tutti è un impegno di comunità perché la Lumsa ha questa caratteristica di essere un’Università che nasce e si sviluppa come comunità educante”.
Bonini ha poi sottolineato: “Il nostro sistema Paese non ha ben chiaro cosa aspettarsi dalle Università, se non le lauree. Ci serve un quadro normativo chiaro, stabile, condiviso e soprattutto realistico. Ci serve perché noi università italiane che formiamo un sistema di valore, per essere protagonisti in sistema di istruzione superiore che è nazionale, europeo e internazionale per natura stessa, un sistema che è pubblico, non chiediamo nulla più di quanto attiene alla sostenibilità del sistema. Il Fondo di finanziamento ordinario degli atenei è costantemente manutenuto e giustamente rivalutato, resta oggettivamente migliorabile, ma è fermo al 1983. Va riparametrato con realistica urgenza per garantire l’architettura di un sistema che serve al paese per presentarsi nella competitività globale. Ci saranno sempre meno giovani nelle università italiane, la sfida è allargare la platea e garantire una formazione continua superiore e farlo in un contesto internazionale, attraendo in Italia”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia