Terra Santa: Patton (Custode), “studio e insegnamento della Scrittura e della teologia sono una via per esprimere l’amore per Dio e per il prossimo”

Gerusalemme (Foto Sir)

Lo studio della Scrittura o della teologia “non può essere uno studio tra i tanti: non è in gioco né il gusto degli studenti né il successo dei docenti, non si tratta né di trovare qualche ipotesi nuova, diversa e suggestiva, né di fare qualche interpretazione alla moda, né di rincorrere la cultura in cui siamo immersi e adattarvi la Parola di Dio o i contenuti della fede. Il senso profondo dello studio e dell’insegnamento, tanto della Sacra Scrittura che della Sacra Teologia è quello di farci decidere per Gesù Cristo, è quello di portarci ad accogliere il suo Vangelo, di scegliere Lui… Se invece cerchiamo il vangelo alla moda, la teologia alla moda, il Cristo alla moda, allora scivoleremo inevitabilmente in quella che Papa Benedetto XVI ha chiamato la dittatura del relativismo”. Lo ha detto il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, che questa mattina, a Gerusalemme, ha celebrato la Messa per l’inizio del nuovo anno accademico dello Studium Biblicum Franciscanum e dello Studium Theologicum Jerosolymitanum. “Lo studio e l’insegnamento della Sacra Scrittura e della Teologia – ha spiegato – diventano una via per esprimere l’amore per Dio e l’amore per il prossimo in senso pieno e un modo per condurre a un amore sempre più profondo per Dio e per il prossimo. Se siamo chiamati ad amare Dio ‘con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la forza e con tutta la mente’, allora è oltremodo necessario unire amore e conoscenza. Non ci limitiamo a ‘credere per comprendere e a cercare di comprendere per poter meglio credere’. Vogliamo piuttosto abbracciare la prospettiva sapienziale che ci porta a ‘amare per conoscere più profondamente e a conoscere meglio per poter meglio amare’”.

“Non esiste solo il prossimo bisognoso di soccorso perché fisicamente percosso e abbandonato – ha avvertito padre Patton – oggi ancor più incontriamo il prossimo spiritualmente percosso e abbandonato perché vittima di correnti ideologiche, mode di pensiero e anche teologiche. Come ebbe a dire il card. Ratzinger nell’omelia per la Messa ‘pro eligendo Romano Pontifice’”. È perciò “un autentico atto di carità – ha concluso il Custode citando ancora il futuro Papa Benedetto XVI – offrire la possibilità di maturare un’autentica fede adulta, ‘matura, profondamente radicata nell’amicizia con Cristo’. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca”. Al termine della Messa il Custode ha consacrato all’Immacolata lo Studium Biblicum Franciscanum e lo Studium Theologicum Jerosolymitanum.

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