Povertà: Avsi, 22 organizzazioni in rete per raggiungere la popolazione più vulnerabile in Italia

Un progetto per concorrere alla lotta alla povertà e garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo, come indicato dall’Agenda 2030. Coinvolgerà per 12 mesi in attività di volontariato più di 33mila giovani, mentre quasi 9mila realtà del territorio beneficeranno di formazione e corsi di capacity building, raggiungendo 1.624.159 persone vulnerabili. Il progetto “Hub4All- Sviluppo corresponsabile a sostegno della popolazione vulnerabile in Italia”, di cui l’ong Avsi è capofila, sarà lanciato il 9 settembre alle 11 in contemporanea da Milano, Parma e Bari. È finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato attraverso il partenariato di 22 realtà tra cui la rete Banco alimentare, di cui fanno parte Fondazione Banco alimentare Onlus e 18 organizzazioni Banco alimentare regionali, la rete della Fondazione Banco farmaceutico, e l’Associazione Portofranco Milano onlus. Punto di forza è l’ampio partenariato. Una vasta rete di soggetti agirà in modo integrato per rispondere ai bisogni primari delle fasce più vulnerabili della popolazione: il bisogno di cibo sano, di farmaci, e di educazione. “Pensiamo che non si possano affrontare da soli le sfide odierne, per rispondere ai bisogni dei nuovi poveri bisogna farlo insieme. Questo progetto ne è un esempio”, racconta Giampaolo Silvestri, segretario generale di Fondazione Avsi. Concetto ribadito anche da Giovanni Bruno, presidente Fondazione Banco alimentare onlus, “con un approccio non parziale o assistenzialista ma capace di risuscitare speranza e desiderio di azione”. “C’è l’urgenza di fornire a chi è povero ciò di cui ha bisogno – aggiunge Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco farmaceutico onlus –, ma anche quella di dare a tutti un segnale di speranza, mostrando come fare il bene arricchisca, anzitutto, l’umanità di chi lo compie”. Alberto Bonfanti, presidente di Portofranco Milano, ricorda poi “che la povertà educativa è spesso alla base di grandi sofferenze del nostro tempo”.

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