Sud Sudan: Save the children, “minori costretti a matrimoni precoci e criminalità a causa della fame”

In Sud Sudan la fame sta costringendo i più giovani ad abbandonare la scuola, mettendo le ragazze a rischio di matrimoni precoci e sfruttamento sessuale e costringendo alcuni ragazzi alla criminalità: è quanto emerge da una ricerca di Save the children, che ha chiesto a 65 minori, di età compresa tra 9 e 17 anni  come stavano affrontando il Covid-19, la fame e il conflitto in corso. Le consultazioni hanno rilevato che molti bambini hanno riferito di avere le vertigini, di sentirsi sonnolenti e incapaci di concentrarsi per la mancanza di cibo, il che ha influito sul loro apprendimento, socializzazione, umore e comportamento. I minori hanno detto che per far fronte a queste situazioni alcuni ragazzi sono stati coinvolti in atti violenti, come furti, rapine, microcriminalità, e alcune ragazze sono state sfruttate sessualmente per ottenere i soldi per il cibo. Altri modi per affrontare la carenza di cibo includevano giocare con altri coetanei e leggere per distrarsi dalla sensazione di fame, condividere i pasti, ridurre l’assunzione di cibo e mangiare dagli alberi selvatici. Il Sud Sudan sta affrontando la sua peggior crisi alimentare di sempre in 10 anni di indipendenza, con almeno 7,2 milioni di persone, equivalente al 65% della popolazione, sull’orlo della fame a causa della guerra civile, degli shock climatici e degli alti prezzi del cibo. Si prevede che circa 1,4 milioni di bambini soffriranno di malnutrizione acuta quest’anno, la cifra più alta dal 2013. Il Sud Sudan è uno dei Paesi il cui sistema educativo è a “estremo rischio” di collasso, secondo un rapporto di Save the children pubblicato all’inizio di questo mese. Inger Ashing, Ceo di Save the children, in occasione di un evento virtuale di alto livello delle Nazioni Unite, ha affermato che è importante che i bambini colpiti dai conflitti armati non rimangano invisibili nel post Covid e che i loro diritti siano rispettati e le loro esigenze affrontate: “Dobbiamo prestare molta attenzione alle loro raccomandazioni – ha evidenziato Ashing – e assicurarci di agire rapidamente per proteggere meglio i bambini e i sistemi educativi dai conflitti e dalla crisi climatica. Le scuole proteggono i bambini dai pericoli fisici che li circondano, come il reclutamento di minori o i matrimoni precoci e forzati”.

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