Germania: vescovi in plenaria. Abusi, processo sinodale, clima, Afghanistan e giovani. Mons. Batzing, “rinnovamento per rafforzare la Chiesa”

“Il tema degli abusi sessuali non ci abbandona. Ma ancora una volta voglio assicurare che questo capitolo oscuro, il più oscuro, della Chiesa, continuerà a restare una priorità nell’ordine del giorno del nostro lavoro”: nella conferenza stampa conclusiva dei lavori dell’assemblea plenaria, oggi a Fulda, il presidente dei vescovi tedeschi mons. Georg Bätzing, con questa consapevolezza ha fatto un resoconto accurato dei passi compiuti in questa assemblea sul tema degli abusi sessuali nel senso della trasparenza, riconoscimento degli errori, denunce, risarcimenti. Bätzing ha spiegato che, sulla base delle decisioni prese a partire dal famoso studio sugli abusi del 2018, ora si è arrivati alla definizione di una “standardizzazione” per tutte le diocesi nella gestione dei “fascicoli personali”. Così in futuro eventuali casi di abuso saranno registrati in modo trasparente e uniforme in tutte le diocesi. Si sono decise anche linee uniformi nelle procedure della gestione dei casi di abuso per le commissioni diocesane nate in questi anni per seguire le denunce; si sono definite modalità di contatti più stretti e regolari tra gli organismi delle diocesi e della conferenza episcopale con i comitati delle vittime che si sono costituiti sia nelle diocesi sia a livello nazionale. Mons. Bätzing ha fatto riferimento anche al tema degli indennizzi che saranno elargiti alle vittime secondo parametri stabiliti dalle tabelle federali, ma, ha precisato Bätzing, “secondo i valori più alti previsti”, perché l’adeguatezza degli importi di quelle tabelle “sono state oggetto di critiche e discussione nell’opinione pubblica”. Rispondendo alla domanda di un giornalista, se la Chiesa stia “lottando per la sopravvivenza”, il presidente dei vescovi ha così risposto: “siamo a un punto decisivo: tutti i vescovi sono pronti a impegnarsi per riguadagnare la fiducia e creare le condizioni perché non sia più delusa”.
“Non la pensiamo tutti allo stesso modo; ma si cammina solo nell’ascolto attento alle istanze più profonde che ciascuno esprime”. Così il vescovo Georg Bätzing ha sintetizzato lo spirito di un confronto “vivace ma sereno” che si è svolto nel contesto dell’assemblea plenaria di Fulda rispetto al Cammino sinodale, avviato insieme al Comitato centrale dei cattolici tedeschi, e che si riunirà il prossimo fine settimana in assemblea a Francoforte per iniziare la prima discussione sui documenti. I vescovi si sono confrontati sul tema “sinodalità” e sul tema delle “fonti teologiche”, ha spiegato il presidente. “Gli sviluppi del magistero sono possibili” ha spiegato mons. Bätzing; il senso del rinnovamento della Chiesa deve però essere nel senso del “rafforzare la Chiesa nella sua essenza, non per modificarne l’essenza stessa”. I vescovi si sono anche confrontati sul documento preparato dal forum sinodale sul tema del potere nella Chiesa. La Commissione episcopale incaricata ha espresso alcune critiche al testo che verranno portate in sede di assemblea sinodale. In plenaria si è poi parlato del sinodo della Chiesa universale: il cammino tedesco e quello avviato da papa Francesco “hanno un obiettivo comune: rendere visibile e tangibile la buona novella del Vangelo alla luce dei segni dei tempi”, si legge nel comunicato finale.
A Fulda si è proceduto anche alle elezioni dei vescovi presidenti delle 14 commissioni episcopali e la nomina dei membri, con una annotazione da parte di mons. Bätzing: il 38% sono donne, una percentuale che segna una crescita della presenza femminile nelle strutture di governo della Chiesa tedesca, nel segno di quanto deciso dai vescovi stessi. Nei tre giorni di plenaria si è parlato anche di clima, Afghanistan, rapporti con l’ebraismo e pastorale giovanile.

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