Colombia: dopo il nuovo appello del Papa i vescovi sottolineano la necessità del dialogo in vista dell’ascolto di chi protesta pacificamente

“Noi vescovi cattolici della Colombia confermiamo che il dialogo è il modo più appropriato per riconoscere ciò che deve essere sempre affermato e rispettato nella società per ascoltare, comprendere e soddisfare efficacemente le richieste di coloro che hanno fatto ricorso al diritto di protesta pacifica e per costruire, così, insieme, la riconciliazione e la pace che desideriamo”. Lo scrive la Conferenza episcopale colombiana (Cec), in un messaggio firmato dalla presidenza dell’organismo e diffuso ieri, dopo che Papa Francesco è nuovamente intervenuto sulla situazione in Colombia, dove è pesante il bilancio delle violenze e delle repressioni di queste settimane di agitazioni e sciopero nazionale. Il Papa ha chiesto di “evitare per ragioni umanitarie comportamenti dannosi per la popolazione nell’esercizio del diritto alla protesta pacifica”. E i vescovi colombiani chiedono di “credere e perseverare nella via del dialogo, anche se a volte le posizioni sono tese e apparentemente inconciliabili”. Nella nota si invita i colombiani a perseverare nella preghiera perché il dialogo vada avanti.

https://twitter.com/Pontifex_it/status/1396443292674322435

Sempre ieri, durante l’omelia della messa di Pentecoste, l’arcivescovo di Bogotá e primate del Paese, mons. José Luis Rueda Aparicio, ha detto che “il dialogo richiede intelligenza, saggezza e coraggio”. E, certamente, “non è coraggioso chi toglie la vita”.
E l’arcivescovo di Cali, che nelle scorse settimane, come rivelato al Sir, si era rivolto direttamente al Santo Padre assieme a oltre venti organizzazioni sociali del Sudovest e del Pacifico, ha a sua volta espresso via Twitter che, mentre è in corso il dialogo “la Forza pubblica metta sotto controllo” coloro che sono armati e le “azioni spietate” delle forze speciali.

https://twitter.com/arzobispodecali/status/1396492089009971202

A livello di società civile, spicca l’appello di alcuni organismi ecclesiali e per i diritti umani della Germania (tra cui Misereor e Caritas). In una nota, le organizzazioni affermano che “il Governo colombiano dovrebbe essere sollecitato a orientare le proprie misure in modo coerente verso la riduzione dell’estrema disuguaglianza nel Paese e verso il rispetto, la protezione e la garanzia dei diritti umani, economici, sociali e culturali della popolazione nel suo insieme”.
Inoltre, “la comunità internazionale dovrebbe anche partecipare all’azione internazionale di monitoraggio per il chiarimento giuridico dei fatti avvenuti nel contesto delle proteste, e accompagnare attivamente i processi di dialogo, che includano diversi settori, in collaborazione con attori riconosciuti della società civile colombiana, per esempio le Chiese. Il Governo tedesco dovrebbe prendere in considerazione di proseguire nella cooperazione prevista dalla Germania nella formazione della polizia colombiana solo se, soprattutto alla luce dei recenti eventi, riconosce una seria volontà di riforma strutturale da parte del Governo colombiano, misurabile con criteri comprensibili”.

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