Brasile: un “miracolo indigeno” per la canonizzazione di Giuseppe Allamano. Al via a Boa Vista la causa per il riconoscimento di una presunta guarigione miracolosa

Un “miracolo indigeno” per la canonizzazione del “santo delle missioni”. Con questo auspicio si è aperta ieri a Boa Vista, capitale dello Stato brasiliano del Roraima, la fase diocesana della causa di canonizzazione del beato Giuseppe Allamano, fondatore delle congregazioni dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, per il riconoscimento della guarigione miracolosa dell’indigeno Sorino Yanomami, dell’omonima etnia, attribuita all’intercessione del beato. La cerimonia è stata presieduta dal vescovo di Roraima, dom Màrio Antônio Da Silva, alla presenza di un ristretto numero di persone e la stessa messa non è stata aperta ai fedeli, a causa delle restrizioni anti-Covid. Tra i presenti il postulatore, padre Giacomo Mazzotti, la postulatrice per le missionarie della Consolata, suor Renata Conti, padre Lucio Nicoletto, vicario generale, padre Raimundo Vanthuy Neto, cancelliere diocesano.
“Questo tempo di grazia, tempo favorevole di conversione alla santità, è opportuno per progredire nella conoscenza di Gesù Cristo – ha detto dom Da Silva –. In qualità di vescovo di Roraima, mi sento onorato di aprire questo Tribunale”. L’attività della Corte proseguirà fino al 15 marzo poi gli atti saranno trasmessi alla Congregazione per le Cause dei santi, in Vaticano. La diocesi di Roraima è fortemente legata ai missionari della Consolata, soprattutto grazie alla presenza del vescovo Aldo Mongiano, morto lo scorso anno all’età di 100 anni.

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