Libertà di stampa: crescono violenze e attacchi. Mffr (giornalisti europei) a Charles Michel, “è più che mai importante agire”

Il 2020 ha segnato un record negativo quanto a violazioni alla libertà di stampa nell’Ue: ci sono state 245 segnalazioni in 22 Paesi membri dell’Ue, relative a violenze, minacce, insulti, ostacoli di varia natura a danno di 873 persone o entità legate ai media; la Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo ha registrato 115 violazioni alla libertà dei media in 27 Stati membri dell’Ue; 72 segnalazioni, che hanno coinvolto 163 giornalisti o operatori, hanno avuto luogo durante manifestazioni. Questo dicono i dati raccolti dal Media Freedom Rapid Response (Mfrr), progetto a cui collaborano diverse sigle di associazioni della stampa per tracciare, monitorare e rispondere alle violazioni contro la libertà di stampa. Alla luce di questi numeri, le associazioni hanno scritto al presidente del Consiglio Ue Charles Michel perché “è più che mai importante agire”. La raccomandazione sulla sicurezza dei giornalisti che la Commissione europea ha incluso nel suo piano d’azione per la democrazia europea va nella giusta direzione, scrive Mfrr. Però è necessario che gli Stati la sostengano e si impegnino “al massimo livello”, a partire dall’applicazione degli standard del Consiglio d’Europa. Serve dialogo perché le misure pensate per proteggere i giornalisti non ostacolino il loro lavoro e occorre che “i leader europei chiariscano che non c’è posto per politici che alimentano l’intolleranza del giornalismo indipendente e critico”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia