Diocesi: Vittorio Veneto, dal 22 febbraio la Settimana sociale su “Connessioni digitali”

Si svolgeranno nelle serate di lunedì 22, mercoledì 24 e venerdì 26 febbraio, alle 20.45, gli appuntamenti della Settimana sociale della diocesi di Vittorio Veneto, quest’anno dal titolo “Connessioni digitali. L’uomo, il lavoro, la società”. Il tema della rivoluzione digitale e le frontiere – tecniche, ma anche culturali ed etiche – che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale porta con sé, sono al centro della riflessione che si svilupperà grazie all’apporto dei ospiti nelle tre serate.
Lunedì 22 febbraio, con don Luca Peyron, docente di Tecnologia della trasformazione digitale all’Università Cattolica, si parlerà di “Intelligenza artificiale: l’umano in cambiamento?”. Mercoledì 24 febbraio, sarà la volta di Antonio Loborgo (Cisco Systems) e Paolo Gallina, docente di meccanica applicata alle macchine all’Università di Trieste, che affronteranno l’impatto della digitalizzazione sul lavoro: Robot e algoritmi: come evolve il lavoro. Venerdì 26 febbraio, Lorenzo Biagi, docente di antropologia filosofica e di etica allo Iusve, approfondirà il tema “Persona e società: la democrazia al tempo del digitale”.
Novità di questa edizione della Settimana sociale è il suo svolgimento interamente in modalità online: accedendo tramite l’apposito link nella pagina www.sociale.diocesivittorioveneto.it. La videoconferenza sarà inoltre trasmessa in diretta streaming su www.latendatv.it. La modalità online è “una scelta obbligata dall’emergenza del Covid – spiega don Andrea Forest, coordinatore del Comitato organizzatore dell’evento – ma che potrebbe rappresentare una forma di comunicazione su cui attestarci anche in futuro. Del resto, anche come comunità cristiana abbiamo l’urgenza di abitare il presente e il suo evolvere, passando dal sospetto verso ogni novità, a una più lungimirante apertura. Sarà nostro compito semmai offrire chiavi di lettura capaci di interpretare e accompagnare l’uomo attraverso un cambiamento epocale, perché non si disumanizzi, ma possa anzi finalizzare le grandi possibilità che la tecnica dischiude verso un migliore servizio all’umanità”.

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