Violenza su donne: Coordinamento Acli, “non sottovalutare allarmi” ma occorre anche “cambiamento culturale e sforzo educativo fin da infanzia”

“C’è una scia di sangue che dura da tre giorni, in provincia di Modena. Le vittime sono quattro donne con legami familiari nei confronti dei loro carnefici, oltre a due bambini di 5 e 2 anni, uccisi per mano paterna, che si aggiungono a quello di Viterbo morto nello stesso modo atroce, pochi giorni fa”. A ricordarlo è il Coordinamento Donne Acli. “Si avvicina la data della celebrazione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e questi femminicidi efferati ci indicano che è più che mai necessario non far passare sotto silenzio questa ricorrenza” prosegue il Coordinamento in una nota. “È necessario un cambiamento culturale e uno sforzo educativo, che permetta alle vittime, ma anche alla società civile, ai professionisti, ai medici, a quanti le incontrano sul proprio cammino personale e professionale, di riconoscere già i primi segnali della violenza: non a caso, in tutti questi ultimi fatti, c’erano chiare avvisaglie”. Ma è inoltre necessaria “un’opera di educazione attenta, soprattutto delle nuove generazioni, al fine di scongiurare quel senso di possesso verso la donna che spesso causa tragedie. Troppo di frequente, infatti, i giovani faticano ad accettare un rifiuto, vivono una realtà virtuale che propone modelli malati di relazione. Occorre disincentivare il ricorso alla violenza in ogni occasione, cominciando ad affrontare il tema fin dalle prime classi scolastiche”. “Tutti i luoghi educativi, associazioni, scuole, parrocchie, ma soprattutto le famiglie, devono collaborare per un cambiamento sociale e culturale che ponga fine a tragedie come quelle che si sono verificate negli ultimi tre giorni”, conclude il Coordinamento Acli.

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