Spazio: satellite russo distrutto da missile, il C-Ssa dell’Aeronautica militare italiana sorveglia le traiettorie dei frammenti

(foto Aeronautica Militare Italiana)

Dopo la distruzione nello spazio del satellite russo Cosmos 1408, avvenuto il 15 novembre con il lancio di un missile dalla Russia, la nuvola di frammenti spaziali sta creando apprensione per le conseguenze che gli stessi potrebbero causare, non rischiando di precipitare sulla superficie terrestre ma interessando le orbite di altri satelliti, inclusi alcuni italiani. Proprio per questo motivo la questione viene tenuta sotto controllo anche dall’Italia attraverso il Centro Space situational awareness (C-Ssa) dell’Aeronautica militare italiana che, nella sua funzione di braccio operativo del Comando delle operazioni spaziali (Cos) della Difesa, ha lo scopo di monitorare, sorvegliare e caratterizzare gli oggetti spaziali. In ambito europeo, insieme a Spagna e Francia che hanno contribuito con delle misurazioni effettuate attraverso propri sensori radar, l’Italia ha fornito misurazioni degli oggetti tramite l’antenna ricevente Birales dell’Inaf, che ha captato i segnali dei detriti illuminati tramite un radar della Difesa situato presso il PiSQ-Poligono sperimentale e di addestramento interforze di Salto di Quirra, ed operato da militari del poligono e da personale della Vitrociset. Sono state svolte dal C-Ssa le prime analisi per verificare eventuali impatti a breve termine, dato che le orbite dei frammenti sono in corso di stabilizzazione, un successivo studio sulla dinamica e propagazione dell’esplosione permetterà, attraverso ulteriori osservazioni con i sensori Sst-Space surveillance & tracking, di conoscere altri elementi utili come il numero esatto di frammenti, riuscendo quindi ad aggiornare costantemente il Cos della Difesa, il Nasoc-National air space operations centre per la salvaguardia degli assetti satellitari nazionali e del Consorzio Eu-Sst. Una capacità nazionale sviluppata dal 2014 in sinergia tra Istituzioni pubbliche, private ed il mondo universitario, con la collaborazione del Gias-Gruppo ingegneria dell’aerospazio del Rsv-Reparto sperimentale volo dell’Aeronautica militare con ricercatori del Politecnico di Milano.

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