Norvegia: nuovo monastero cistercense, “in armonia con il paesaggio circostante”. Per una vita “nascosta, ordinaria e non spettacolare”

(Foto http://www.katolsk.no/)

C’era nel XII secolo un’abazia cistercense vicino a Okkenhaug (Levanger, Norvegia). Si chiamava Munkeby che significa in norvegese “luogo dei monaci”. Poi si svuotò nel XIII secolo e durante la riforma protestante divenne di proprietà dello Stato. Le sue rovine entrarono nell’elenco dei siti protetti. Ma nel 2007 i trappisti di Cîteaux (Francia) decisero di tornare a Munkeby e costruirono un piccolo monastero che ospitò 4 monaci. Fu chiamato Munkeby Mariakloster. Con il passare del tempo nacque l’esigenza di avere una casa più solida, una chiesa più grande, più camere per accogliere nuovi monaci, un caseificio più grande per produrre più formaggio. E così è stata posata la pietra d’angolo di una struttura più grande, che integrerà l’esistente, ampliandolo affinché ci sia “spazio per tutti”. La storia l’ha raccontata padre Joel Regnard, responsabile della comunità cistercense, dopo la celebrazione della posa della prima pietra, il 24 ottobre scorso e l’inizio dei lavori il 1° novembre.
“Dopo un lungo periodo di maturazione, siamo ora pronti per costruire un monastero chiamato a durare a lungo” ha spiegato padre Joel. Sarà costruito “in armonia con il paesaggio circostante” e come “espressione della vita che vogliamo vivere: nascosta, ordinaria e non spettacolare”. Il nuovo edificio ospiterà 9 fratelli, ma potrà accoglierne fino a 14. Costerà 51 milioni di corone norvegesi (un po’ più di 5 milioni di euro): parte dei costi saranno sostenuti dalla Chiesa cattolica in Germania (Bonifatiuswerk), da altri monasteri trappisti, da donatori privati in Francia, Germania e Norvegia. Mancano però nel bilancio 10 milioni di corone norvegesi. Chi vuole può regalare un mattone per 100 corone. I monaci vorrebbero riuscire a celebrare la messa di Natale del 2022 nella nuova chiesa.

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