Terra Santa: Pizzaballa (patriarca), “stiamo preparando il terreno per favorire il ritorno dei pellegrini. A Natale faremo tutto, senza essere irresponsabili”

Gerusalemme (Foto Sir)

(da Gerusalemme) “Stiamo preparando il terreno per il ritorno dei pellegrini. Abbiamo avuto incontri con diverse autorità israeliane che ci hanno mostrato una certa disponibilità e ragionevolezza circa i criteri da stabilire, norme e cambiamenti. Ma abbiamo anche registrato molta preoccupazione soprattutto per la crescita di contagi in Europa, cui Israele guarda con attenzione. Se dovessero aumentare i casi Covid-19 allora tutto sarà più complicato”. Così il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, commenta la proposta lanciata da Adriana Sigilli, titolare della Diomira travel, tour operator specializzato nell’organizzazione di pellegrinaggi, di istituire dei “Corridoi Covid-free anche per i pellegrini” come strumento di rilancio dei viaggi in Terra Santa. I corridoi turistici Covid free sono già attivi, in via sperimentale e con precisi protocolli di sicurezza, verso sei Paesi extra Ue: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana cui vanno aggiunte le località turistiche di Sharm el-Sheikh e Marsa Alam in Egitto. “Siamo in una situazione di incertezza che si ripercuote anche sui pellegrinaggi”, ha spiegato Pizzaballa durante un incontro con una delegazione della Diomira Travel, guidata da Sigilli, composta da sacerdoti e referenti per i pellegrinaggi di alcune parrocchie e diocesi lombarde, come Piacenza e Milano, in questi giorni in Terra Santa per progettare la ripresa dei viaggi. “Servono punti fermi e speriamo dopo Natale di avere un quadro più chiaro della situazione così da avviare delle iniziative tese a promuovere la ripresa dei pellegrinaggi. Da parte nostra – afferma – stiamo pensando con la Custodia di Terra Santa di ripristinare gli orari pre Covid dei santuari. Questo favorisce la presenza dei pellegrini”. Il patriarca ricorda anche “la preoccupazione della gente di qui che si pone domande sul proprio futuro: ce la faremo? La paura si percepisce – sottolinea Pizzaballa –. Anche perché un conto è avere 4 milioni di pellegrini, altro averne solo un milione: non ci sarà lavoro per tutti. Quindi c’è chi valuta l’idea di emigrare e chi di riciclarsi in altri settori, ma non è facile qui”. Per il prossimo Natale il patriarca non ha dubbi: “Abbiamo deciso di celebrare il Natale normalmente, vogliamo le Chiese piene, le strade illuminate, i bambini in festa nelle strade. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato l’Autorità palestinese per parlare anche di questo. Faremo tutto. Non vogliamo storie. Ed è importante farlo senza essere irresponsabili. Abbiamo bisogno di dare questo segnale di ripresa. Questa situazione sappiamo che durerà lungo ma non possiamo restare con le mani in mano, senza fare nulla”.

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