San Francesco: card. Betori (Firenze), “il suo insegnamento sia luce per le nostre comunità nel cammino sinodale che ci attende”

“L’esperienza della pandemia dovrebbe indurci a rivedere quella categoria magica a cui si affida tanta cultura contemporanea e che ispira anche proposte di scelte legislative preoccupanti, cioè la rivendicazione dell’assoluta autodeterminazione, nella convinzione che la libertà possa esercitarsi a prescindere dalla relazione e dimenticando la responsabilità”. Lo ha detto il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenza, nella messa nella cattedrale di Massa, per la festa di San Francesco. “Ho fatto riferimento alla pandemia perché proprio in questo contesto emerge sempre di più che l’autodeterminazione individuale deve confrontarsi con la responsabilità sociale se non vuole nuocere a sé e agli altri. E se questo vale per un vaccino, perché non dovrebbe valere per l’omicidio del consenziente, con cui ci si libera dal farsi carico della sua sofferenza, o per la liberalizzazione di una sostanza in grado di recare danno alla consapevolezza di sé e al controllo delle proprie azioni?”, si è chiesto il porporato.
“Ciò che conta nella condizione del piccolo e del minore non è la condizione stessa – ha poi osservato il cardinale -, bensì l’essere destinatario del dono di Dio, della rivelazione della verità e della partecipazione della misericordia. Certo occorre uno spazio di disponibilità, che solo il povero sa esprimere: chi pensa già di sapere, chi ritiene già di possedere, chi già presume di essere, chi vuole decidere a prescindere, non può accettare il ‘giogo … dolce e … leggero’ (Mt 11,30) di una parola che salva”.
L’arcivescovo di Firenze ha fatto un riferimento anche alla necessità di “porre mano al rinnovamento della Chiesa, a raddrizzarne la rotta nel mare della storia, a darle un volto rinnovato, su cui il Vangelo risplenda con evidenza e credibilità davanti al mondo. Lo chiede il Santo Padre e ce ne indica la modalità invitando la Chiesa italiana a un cammino sinodale, in cui generosamente disporci al dialogo reciproco nell’ascolto dello Spirito. Un cammino che deve avere come prima esigenza la nostra conversione a Cristo”.
Il card. Betori ha concluso: “Incentrare la propria esistenza in Cristo, unica verità, è questo il segreto del rinnovamento della Chiesa che Francesco indica con la sua conversione e la sua vita. Quanta sapienza evangelica e chiarezza teologica in un semplice gesto! Non una nuova Chiesa, ma l’unica Chiesa di sempre, fondata non su una nostra costruzione ma su Gesù Cristo, rifondando cioè la vita di ciascuno di noi su Gesù Cristo! Questo insegnamento di san Francesco sia luce per le nostre comunità nel cammino sinodale che ci attende”.

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