Gianna Beretta Molla: card. Sandri (prefetto Chiese orientali), in pellegrinaggio sui luoghi di nascita, vita e lavoro della Santa

Un pellegrinaggio sui luoghi di nascita, vita e lavoro di Santa Gianna Beretta Molla: a compierlo il 2 e 3 ottobre è stato il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, in occasione delle celebrazioni di apertura dell’anno centenario della nascita della Santa, che culmineranno nella ricorrenza del 4 ottobre 2022. Il porporato, riferisce la Congregazione per le Chiese Orientali, prima di ripartire per Roma, ha fatto visita al cimitero di Mesero dove riposano le spoglie mortali di Santa Gianna. Nel corso della visita il cardinale ha avuto un colloquio con la figlia di Gianna Beretta Molla, sopravvissuta al parto, Gianna Emanuela, che ha commentato il fatto di essere stata medico geriatra e la sua mamma era medico pediatra. Il prefetto nel rivolgere la parola ai presenti, parlando della professione medica, ha auspicato che tra i cristiani scoppi la pandemia della carità e della santità. Ricordando Santa Gianna Beretta Molla, il prefetto ha affermato che “è stata anzitutto una donna che ha vissuto radicalmente l’invito all’ascolto di Dio. L’adesione profonda della sua volontà e della sua esistenza a Lui ha plasmato il suo volto e le sue scelte. La capacità di prestare ascolto alla voce di Dio passa anche dall’allenarsi a riconoscere i segni della sua presenza lungo il nostro cammino. Nella rapida corsa dei suoi trentanove anni di vita poi Santa Gianna ha voluto vivere con consapevolezza i passi della sua vocazione matrimoniale, volendo che il suo fidanzamento fosse benedetto in chiesa e preparandosi alla celebrazione nuziale con un triduo di preghiera. Un rimanere desta, il suo, passato attraverso l’attenzione agli altri, nel sociale come nella professione medica: il suo occhio attento a qualche situazione di disagio lavorativo nell’ambito della ditta Saffa di cui il marito Pietro era direttore, la cura per gli ammalati. L’eroicità di Santa Gianna è stata quella di un quotidiano vissuto consapevole della presenza di Dio, che le ha consentito di correre senza stancarsi, di irradiare col suo sorriso e il suo sguardo un riflesso della luce del cielo”.

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