Messico: un milione di persone in piazza per la donna e per la vita in settanta città. “Lanciamo un grande accordo nazionale”

“Noi donne, e tutte noi qui, non vogliamo essere costrette a vivere in un Messico che scarta l’una o l’altra vita. Le donne hanno molte necessità e noi non vogliamo né abbiamo bisogno dell’aborto. L’aborto non risolve nessuno dei nostri problemi e ci lascia in una situazione ancora più vulnerabile. Vogliamo un Messico che accolga con misericordia la donna, anche colei che è stata spinta ad abortire, e a dare piena protezione davanti alla legge alla vita del proprio figlio dal concepimento e per tutta la vita, prima e dopo la nascita. Vogliamo opzioni di vita per la madre e per il figlio, e la libertà di coscienza per i medici”. Lo si legge nel manifesto diffuso ieri al termine della marcia “a favore della donna e della vita”, che si è svolta in 70 città del Messico, su iniziativa di oltre mille associazioni della società civile riunite nel cartello Mujeryvida.org.mx, in seguito alla sentenza della Corte Suprema sulla depenalizzazione dell’aborto. Un milione, secondo gli organizzatori, le persone che sono scese in piazza in tutto il Paese, oltre 100 mila quelle che hanno marciato nella capitale Città del Messico.
Le donne che hanno marciato hanno sottolineato il loro dolore per “l’indifferenza di fronte a molte delle cause della violenza subita da un gran numero di donne”, e hanno affermato che il loro desiderio è che da questo evento inizi “un percorso capace di generare politiche pubbliche e impegni reali da parte di tutti gli attori del tessuto sociale del nostro Paese”.
“Oggi lanciamo un appello per un grande accordo nazionale a favore delle donne e della vita. Invitiamo tutti: politici, chiese, uomini d’affari, università e tutta la società”, ha affermato Irma Barrientos, portavoce della marcia, a nome degli organizzatori.
“Essere a favore della donna – si legge ancora nel comunicato finale – significa ascoltarla, prendersi cura di lei e risolvere i suoi problemi. Significa pensare a noi, madri single, che vogliamo poter sfamare i nostri figli, non spingere per porre fine alla loro vita. Vuol dire che facilitare l’adozione, non eliminare il figlio o la figlia prima di nascere. Significa imparare come messicani a vivere senza violenza tra uomini e donne, non che ci venga offerto l’aborto come falsa soluzione a quella violenza. Un Messico per la vita significa dare lo stesso riconoscimento e protezione a ogni essere umano dal suo concepimento alla sua morte naturale, senza discriminare grado di sviluppo, salute, condizione socioeconomica, origine, o qualsiasi altro motivo”.

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