Germania: chiusa l’assemblea. Probabile che il cammino sinodale abbia una tappa in più, ad inizio 2023

(Francoforte) Con tutta probabilità il cammino sinodale della Chiesa cattolica in Germania avrà una tappa in più: rispetto alle quattro assemblee sinodali previste, ce ne sarà una quinta, all’inizio del 2023. L’annuncio è stato fatto dai presidenti, mons. Georg Bätzing per la Conferenza episcopale tedesca (Dbk) e Thomas Sternberg per il Comitato centrale dei cattolici tedeschi. La decisione sarà discussa all’interno della Dbk e dello Zdk, ma la proposta avanzata nella giornata conclusiva della seconda assemblea sinodale a Francoforte nasce dal fatto che “c’è troppo lavoro e poco tempo” per il confronto, ha spiegato mons. Bätzing. Dei sedici testi preparati dai quattro forum sinodali nella prima redazione, nei tre giorni di lavoro, ne sono stati votati 13, tutti approvati a larga maggioranza. “Non immaginavo, all’inizio dei lavori, che saremmo riusciti a fare così tanto”, il commento di Sternberg, soddisfatto per il lavoro “preciso e concentrato” che è stato portato avanti. “La sinodalità è possibile ed è un tratto distintivo della Chiesa”, la lezione appresa. I lavori in plenaria oggi si sono conclusi prima dell’orario previsto perché in una delicata fase di voto sui documenti, la verifica del quorum ha mostrato che l’assemblea non era più autorizzata a decidere. “Sono deluso che tanti siano andati via prima della conclusione”, il commento di mons. Bätzing, che aveva chiesto la verifica perché, ha spiegato in plenaria, “non volevo venissero prese decisioni in un contesto poco chiaro”. Ma i voti espressi in questi giorni sui testi mostrano che “le persone vogliono riforme per rendere giustizia alle vittime degli abusi sessuali e ridare credibilità alla Chiesa”. Rispetto alla minoranza che ha espresso critiche e voti contrari, tra le file dei vescovi ma anche dei laici, mons. Bätzing ha affermato che “cercheremo ancora il dialogo”. Anche il vescovo Franz Josef Bode, davanti ai giornalisti ha parlato di “atmosfera positiva e costruttiva”. Particolarmente contento mons. Bode per il consenso incontrato da due testi, il preambolo e il testo teologico introduttivo, come anche per il dibattito sul tema della morale sessuale che ha evidenziato “uno sguardo più aperto”. “Non è vero che vogliamo abolire il sacerdozio sacramentale”, ha sottolineato mons. Bätzing criticando alcuni titoli apparsi sulla stampa tedesca in questi giorni; al contrario “ne vogliamo rafforzare il ruolo e la centralità per la vita della Chiesa”, partendo dalla realtà degli abusi commessi e della mancanza di sacerdoti. La presidenza valuta anche positivamente il fatto che l’esperienza tedesca possa diventare parte del cammino sinodale della Chiesa universale che si aprirà il 10 ottobre prossimo. Da Francoforte è stato anche espresso con molta chiarezza dalla vicepresidente dello Zdk, Karin Kortmann, il “bisogno di dialogo con Roma”: Kortmann ha chiesto al nunzio Nicola Eterovic, sempre presente ai lavori, di riferire a Papa Francesco lo sforzo dei cattolici tedeschi per il bene della Chiesa e la disponibilità della presidenza del cammino sinodale “ad andare volentieri a Roma”. Ora il lavoro continuerà nei forum sinodali tematici. Prossimo appuntamento assembleare a inizio febbraio 2022.

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