Diocesi: mons. Piemontese (Terni) ai novelli sacerdoti, “sarete preti per una ‘Chiesa-sinodo’”

“Cari Daniele e Giuseppe, non siete soli: Gesù è con voi, la nostra Chiesa è con voi. Maria santissima, Madre dei sacerdoti e Madre di Misericordia, che vi genera come ministri e suoi figli prediletti, vi accompagni nella missione”. Lo ha affermato oggi pomeriggio, mons. Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia, nell’omelia pronunciata durante il celebrazione eucaristica in cui ha consacrato sacerdoti i giovani don Daniele Martelli e don Giuseppe Zen.
Rivolgendosi ai novelli sacerdoti, il vescovo ha sottolineato che “siete ordinati preti per una Chiesa che è immersa nella crisi dei tempi attuali, ed è essa stessa alquanto instabile e in fase di transizione e di passaggio”. “La stessa identità del prete, per secoli ancorata ad un cliché collaudato, è in evoluzione”, ha osservato mons. Piemontese, aggiungendo che “sarete preti per una ‘Chiesa-sinodo’, sotto la forza della spinta propulsiva del Vaticano II, le intuizioni di Papa san Paolo VI, le definizioni di Papa san Giovanni Paolo II, condensate nella ‘Pastores dabo vobis’ e oggi, più che motivati dalle provocazioni e orientamenti del magistero di Papa Francesco”.
“In questi tempi di cambiamenti e di pericoli accresciuti a causa della società secolarizzata, farcita di materialismo ed edonismo, di rischi comunicativi e informatici, che portano nelle nostre case, perfino nelle nostre tasche, schizzi di fango, i miti del potere, della priorità dell’apparire e dalla spudoratezza, la fedeltà a Cristo e la perseveranza – ha ammonito – è un dono che va coltivato giorno dopo giorno, con una intensa vita spirituale, che si sviluppa nella convinta e fedele azione sacramentale, pastorale e profetica, e nella fraternità del presbiterio”. “Cari Daniele e Giuseppe – ha proseguito –, oggi lo Spirito Santo consacra e dà riconoscimento e pienezza alla vostra vocazione di discepoli di Gesù e apostoli-ministri del Vangelo. La comunità qui riunita, nelle sue varie espressioni, è corona, testimone e beneficiaria di un evento che segna per sempre la vostra esistenza e quella della comunità stessa”. E, rivolgendosi all’assemblea, ha ricordato che “siamo qui per dire a loro che noi da oggi, ci saremo sempre nella loro vita: con la preghiera, l’amicizia, l’incoraggiamento, la misericordia, la collaborazione al loro ministero”.

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