Diocesi: mons. Nolè (Cosenza) ai sacerdoti, “mettere da parte la tentazione di rifugiarsi nel clericalismo”

“Come negare il fatto che ormai si sia ridotto il numero dei fedeli presenti fisicamente alle celebrazioni e alle attività consuete? Questa evidenza ha fatto emergere una più ben radicata crisi di fede e una diffusa indifferenza, soprattutto nei più giovani”. Lo ha scritto mons. Francesco Nolè, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, in una lettera pastorale indirizzata al clero diocesano per il nuovo anno pastorale. “Tutto ciò non può non scuoterci ed interrogarci, alla luce del Vangelo e della nostra identità cristiana”, afferma. Mons. Nolè evidenzia che “per predisporci ad affrontare questa sfida sarà necessario anzitutto mettere da parte la tentazione di rifugiarsi nel clericalismo che ancora è presente”, per cui “il presbitero spesso fa tutto da solo, senza neppure provare a coinvolgere almeno un piccolo gruppo di laici per pensare o ripensare a nuove strategie comunicative”. Per l’arcivescovo di Cosenza “non possiamo più permetterci di bloccare un confronto o una richiesta pastorale ribadendo una presunta autorità assoluta ed indiscutibile incarnata nella figura di un parroco che ancora pensa di essere il padrone della parrocchia e non il servo”, perché “questo non sarebbe un atteggiamento ecclesiale, né tantomeno evangelico”. Mons. Nolé evidenzia che “le nostre comunità sono sempre più bisognose di dialogo, di ascolto, di accoglienza, di misericordia, di pazienza, di umiltà, di prossimità”.

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