Coronavirus Covid-19: don Turato (fidei donum a Duràn), “in Ecuador andiamo avanti senza certezze”

“Dal 28 maggio la nostra città è con il semaforo giallo, ovvero le attività commerciali hanno riaperto ma con la capacità ridotta al 30% per non creare assembramenti. Le chiese anche sono aperte al 30%”. È quanto afferma all’Agenzia Fides don Saverio Turato, sacerdote fidei donum a Duràn, provincia del Guayas. “Andiamo per tentativi nella ripresa delle celebrazioni liturgiche dal momento che molta gente ha paura di riunirsi. Inoltre i bambini minori di 12 anni e gli adulti maggiori di 60 non possono entrare in chiesa. Quindi siamo davvero in pochi”. Sull’evoluzione della pandemia don Turato scrive: “I contagi continuano anche se si è abbassata la mortalità. La gente purtroppo non obbedisce alle disposizioni e sembra essere tornata alla vita di prima: feste, calcio e pallavolo in strada e tutti rigorosamente senza mascherina… e solo pochi giorni fa i sindaci sono intervenuti duramente vietando qualsiasi tipo di festa e riunione, tanto pubblica quanto privata”. “Purtroppo c’è stata un’impennata dei contagi a Quito e nelle città delle Ande – spiega il sacerdote -. Le scorse settimane ci sono state davvero molto critiche. Addirittura alcuni pazienti venivano trasferiti agli ospedali di Guayaquil”. “Altro fenomeno scandaloso che riempie le pagine dei giornali è la corruzione che imperversa nel Paese. Numerosi politici e l’ex presidente della Repubblica, Abdalá Bucaram, sono accusati di aver rivenduto farmaci e materiale ospedaliero rincarando i prezzi agli ospedali pubblici. Speriamo si faccia un po’ di pulizia ed il popolo sviluppi una coscienza critica”, conclude. Le statistiche ufficiali confermano 90.537 contagiati, 13.342 casi attivi, 5.877 morti e 71.318 guariti.

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