Coronavirus Covid-19: Conte, “Europa deve reagire subito, unita”. “Pacchetto di risposte entro la fine di questo mese”

(Foto: Presidenza del Consiglio dei ministri)

Di fronte alla crisi dovuta alla pandemia serve “una reazione forte, non possiamo permetterci di indugiare, di essere troppo prudenti. Dobbiamo osare. È l’unico modo perché si abbia una risposta è che sia europea, forte, nel comune interesse”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Madrid dopo l’incontro bilaterale con il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez. “La tragica esperienza del coronavirus ha unito ancora di più i nostri Paesi, ha rafforzato la nostra convinzione che bisogna lavorare in sintonia per una rinascita delle nostre società e delle nostre economie”, ha assicurato il premier che, dopo aver ricordato le vittime ed aver espresso il cordoglio ha sottolineato come “la tristezza non deve impedirci di affrontare con grande coraggio e grande responsabilità la sfida storica che abbiamo davanti”.
“È in gioco il mercato unico”, ha precisato Conte, e senza “una risposta forte e coordinata europea lo distruggeremmo”. “Distruggeremmo le catene di valore europee e, quindi, tutte le nostre economie”, ha proseguito il premier, ammonendo che se ciò dovesse accadere “tutta l’Europa sarebbe meno competitiva a livello mondiale”. “L’Europa deve reagire subito, unita e deve tornare subito ad essere competitiva”, l’auspicio del presidente del Consiglio, secondo cui “vanno moltiplicati gli sforzi per finalizzare il pacchetto di risposte entro la fine di questo mese”. “La tempestività – ha ammonito – è un fattore chiave per valutare l’adeguatezza della risposta”. “Non possiamo permetterci di rallentare la reazione e la rinascita delle nostre economie e società”.
Quella messa in campo dalla Commissione Ue, secondo Conte, “è una risposta utile per una reazione adeguata. E dobbiamo portarla a casa subito”. Quella che i Paesi sono chiamati a prendere “è una decisione politica, storica. Ce la chiedono i nostri cittadini, i cittadini europei. E saremo giudicati dalle prossime generazioni; se non saremo all’altezza della sfida, saremo giudicati negativamente”.

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