Coronavirus Covid-19: Carriquiry (vicepresidente emerito Cal), “sette sfide per la Chiesa latinoamericana”, chiamata a essere “ospedale da campo”

Un invito alla Chiesa latinoamericana a “discernere i segni dei tempi”, mentre il continente è diventato l’epicentro dell’epidemia di Covid-19, arriva da Guzmán Carriquiry Lecour, vicepresidente e segretario esecutivo emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), attraverso una relazione – i cui contenuti sono stati anticipati al Sir – che viene tenuta stamattina in modo virtuale ai direttori delle Pontificie opere missionarie (Pom) dei Paesi latinoamericani.
Per Carriquiry la pandemia “crea situazioni inedite che non possono essere affrontare con vecchie ricette”. E indica sette compiti e sfide che le Chiese dell’America Latina e Caraibi sono chiamate ad affrontare in questo “cambiamento d’epoca”, nella convinzione che “tempi di grande incertezza devono essere di discernimento e profezia”.
Di fronte all’attuale sofferenza di milioni di persone, la Chiesa è chiamata a convertirsi realmente in “ospedale da campo”, per usare le parole di Papa Francesco, “capace di soccorrere e accogliere i tanti ‘samaritani’ feriti”. Secondo Carriquiry, la Chiesa in America Latina “sta dando un’autentica testimonianza di compassione”, come dimostrato dalla rete di opere di misericordia, corporale e spirituale, che sono state avviate e che sono destinate a riaffermare “in modo molto concreto l’opzione preferenziale per i poveri e per i sofferenti”.
Il secondo compito, secondo il vicepresidente emerito della Cal, “è la sapienza per intercettare, individuare e discernere le più profonde inquietudini, domande e desideri che stanno emergendo dalle fibre più intime delle persone, dai cuori del nostro popolo”. E il terzo è “l’urgente responsabilità evangelizzatrice che deve animare le comunità cristiane”, in considerazione del fatto che iniziano a emergere segni e, a volte, grida della “nostalgia di Dio”. Un compito difficile da raggiungere senza la concretizzazione della quarta sfida, quella della “conversione” alla quale ci chiama Papa Francesco, nella convinzione che “solo uomini nuovi saranno capaci di affrontare con realismo, ragionevolezza e speranza i tempi nuovi”. Una conversione, ecco il quinto compito, che dev’essere “sinodale e pastorale”; in particolare essa è fondamentale per i sacerdoti, “mediatori tra Dio e il popolo”.

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