Terzo settore: Cnca, “bene sentenza Corte costituzionale, riconosciuto nostro grande valore”

Il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) esprime grande soddisfazione per la sentenza della Corte costituzionale sull’inquadramento costituzionale dei rapporti tra enti pubblici e Terzo settore. “La sentenza della Consulta”, dichiara Riccardo De Facci, presidente del Cnca, “riconosce il grande valore che le organizzazioni di Terzo settore offrono alla collettività per il loro radicamento nel territorio e nei suoi bisogni, per l’impegno in favore dei soggetti più vulnerabili, per la loro logica distinta da quella del profitto. La richiesta del Terzo settore di essere un attore nella co-programmazione e co-progettazione delle politiche pubbliche è riconosciuta come un diritto fondato sul dettato costituzionale”. “Ci auguriamo – conclude – che questa sentenza permetta, finalmente, di uscire da impostazioni che hanno fortemente penalizzato il Terzo settore e il suo sviluppo: il considerare le organizzazioni civiche in un ruolo ancillare e in una logica di massimo ribasso dei costi. In questo momento l’economia sociale e solidale, con la regia dell’ente pubblico, può essere un modello per il rilancio del Paese in uno scenario post-Covid. Il Terzo settore è pronto, in un quadro di corresponsabilità e sburocratizzazione, a essere uno degli soggetti chiave per decidere come investire le importanti risorse che verranno stanziate per i territori. Abbiamo idee e pratiche per ripensare il futuro del nostro Paese”.

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