Coronavirus Covid-19: mons. Rossi (Civita Castellana) ai sacerdoti, “ripartiamo come Chiesa impegnata in mezzo al nostro popolo”

“Quanto è successo non ha soltanto interrotto bruscamente tutte le nostre attività, ma ha proiettato serie preoccupazioni circa le modalità della loro ripresa a breve e a medio termine”. Con questi presupposti, il vescovo di Civita Castellana, mons. Romano Rossi, scrive al presbiterio diocesano per promuovere una riflessione condivisa sulla ripartenza pastorale dopo la quarantena imposta dal coronavirus. Nel fissare un incontro con i sacerdoti l’11 giugno a Nepi (Vt), mons. Rossi pone l’attenzione sulla necessità di “individuare possibili stili e linee di azione per il prossimo periodo” e “modulare proposte di attività possibili per l’estate, e magari anche un po’ oltre, per gli adolescenti, i giovani e gli adulti delle nostre comunità”. Il presule sottolinea che “sono state emesse delle disposizioni governative che teoricamente non vietano ogni attività educativa e comunitaria, ma pongono delle condizioni assai rigide che non è possibile ignorare”. La diocesi di Civita Castellana ha vissuto in queste settimane alcuni primi appuntamenti comunitari, come il pellegrinaggio al santuario della Madonna “ad rupes” di Castel Sant’Elia (Vt), dove la messa all’aperto ha visto la partecipazione di mille persone, con distanziamento sociale, in rappresentanza dei tanti fedeli che ogni anno prendono parte a questo appuntamento, rendendo così “spiritualmente presente tutta la loro comunità”, evidenzia il vescovo di Civita Castellana, che conclude con l’augurio che l’impegno nella ripresa possa essere guidato da “un comune sentire come Chiesa impegnata in mezzo al nostro Popolo”.

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