Carceri: Cope, “visite on line non soppiantino quelle di persone nel dopo Covid-19”

“L’istituzione di visite on line sostitutive delle visite di persona – la risposta più efficace a mantenere in contatto bambini e genitori durante la crisi Covid-19 – non deve soppiantare in alcun modo le visite di persona nel dopo Covid-19. Il diritto dei minori al contatto diretto con un genitore rimane un diritto sancito dalla Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia”. Questa la conclusione principale del primo seminario on line di Cope (Children of Prisoneres Europe) con 390 partecipanti da 38 Paesi, dalla Nigeria all’Argentina, dai Paesi europei a quelli dell’America del nord e del Asia orientale.
Il tema al centro dell’incontro – “Non interrompere il legame fra i figli e loro genitori detenuti, nella crisi di Covid-19 e oltre, la situazione in Europa” – è molto sentito in questo periodo di pandemia da coronavirus, con le carceri chiuse in quasi tutti i paesi del mondo e l’impossibilità per milioni di bambini di poter fare le periodiche visite ai genitori detenuti, per mantenere il proprio fondamentale legame parentale. Sono visite diventate “virtuali” che li tiene connessi con l’uso delle piattaforme di video-chat offerte dal web.
Protagonisti del seminario sono stati Mirna Cacic di Parents in Action (Croazia), Edoardo Fleischner di Bambinisenzasbarre (Italia), Richard Garsite del Center for Crime and Justice Studies (Regno Unito). Ha moderato Nancy Loucks di Families Outside (Scozia).
Bambinisenzasbarre ha descritto le nuove azioni che sono state create in questo critico periodo: potenziamento del Telefono Giallo, consulenza a distanza per le famiglie; lo Spazio neutro virtuale – incontri protetti genitori-figli on line; i laboratori artistici on line, in cui i bambini, coordinati da un arteterapeuta disegnano insieme.
La principale riflessione emersa nel webinar è che bisogna far sì che le azioni che vengono intraprese ora (come quelle di Bambinisenzasbarre) portino a cambiamenti positivi e duraturi per i bambini, per le persone detenute e le loro famiglie.
Nel lungo dibattito del webinar si è ripetuto e sottolineato con forza che gli incontri on line dovrebbero aggiungersi alle visite di persona, sempre troppo poche, quando queste diventeranno nuovamente possibili.

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