Oratorio estivo: don Diglio (parroco Jesi), “con il Grest un sollievo per le famiglie provate dall’emergenza Covid-19”

“I bambini sono stati sempre chiusi dentro casa e riscoprire le relazioni per loro è importante”. Lo dice il parroco di San Massimiliano Kolbe a Jesi, don Gerardo Diglio, in un’intervista alla Voce della Vallesina. “Con gli animatori dell’oratorio abbiamo già fatto degli incontri on-line, con qualcuno in presenza per programmare le attività estive dell’oratorio”, aggiunge. Il sacerdote è impegnato nella programmazione del Grest, offerto ogni anno alla comunità. “Anche quest’anno seppur con una modalità diversa lo proporremo lo stesso, magari con numeri un po’ più ristretti. C’è sempre una grande richiesta, poi quest’anno lo vogliamo fare proprio per dare un sollievo alle famiglie che comunque, sono state provate da tutta questa emergenza Coronavirus”.
Riflettendo sul ritorno in oratorio degli adolescenti dopo il lockdown, don Diglio riferisce che “mi hanno detto che questa quarantena è servita per capire loro stessi, un lavoro di introspezione”. “Capire noi e imparare, poi, a dare il giusto valore alle relazioni e alle piccole cose, alle quali prima non davamo importanza – è l’insegnamento indicato –. Semplicemente anche a un abbraccio, a uno sguardo, ora dai più importanza”. Poi, il sacerdote racconta un episodio: “Uno di questi ragazzi in particolare, mi ha detto “Don, perché dopo la quarantena non continuiamo a seguire le persone sole ed anziane? Perché questa quarantena mi ha fatto capire che la solitudine è una cosa brutta’”. “Quindi, nascerà più in là anche un progetto per seguire se non telefonicamente, con una visita e fare compagnia alle persone sole ed anziani”, annuncia il parroco.

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