Aree interne: vescovi metropolia Benevento da Mattarella. Mons. Accrocca, “dopo il Covid rischiamo di restare prostrati per terra. Necessario un progetto globale di rilancio”

“Siamo molto contenti. Il presidente si è disposto all’ascolto in maniera molto pacata, molto serena e molto sincera. Stavamo intorno a un tavolo ellittico: abbiamo potuto parlare tutti quanti, ascoltarci con serenità. Mattarella si è mostrato molto attento alla problematica riconoscendo l’importanza che la questione delle aree interne ha. Lo abbiamo invitato al secondo Forum degli amministratori campani (in data ancora da stabilirsi, ndr.): ha promesso che avrebbe riflettuto sulla nostra richiesta”: lo racconta al Sir mons. Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento, dopo l’incontro avuto oggi con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale. All’udienza hanno partecipato i vescovi della metropolia beneventana, che l’anno scorso hanno prima sottoscritto il documento “Mezzanotte del Mezzogiorno? Lettera agli amministratori”, sul persistente e grave ritardo dello sviluppo delle cosiddette “aree interne”, e poi promosso il primo Forum degli amministratori campani.
Aree interne già segnate da problemi come la disoccupazione, lo spopolamento, la mancanza di infrastrutture, ma ancora più in sofferenza dopo l’emergenza Covid-19: “Come Chiesa siamo stati interpellati in prima persona”, evidenzia mons. Accrocca, ricordando che durante l’udienza concessa da Mattarella “il vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, mons. Domenico Battaglia, ha fatto presente che in un determinato paese della diocesi la Caritas prima del coronavirus assisteva 130 famiglia e ora 320, un numero quasi triplicato. E questo è un dato speculare, che vale per tutte le nostre diocesi”. Ora “c’è il timore che questa ulteriore crisi faccia scappare ancora di più i giovani. Come si dice, piove sul bagnato: noi eravamo già un’area in sofferenza, se l’emergenza sociale conseguente a quella sanitaria porta a un ulteriore depauperamento di risorse umane, prima stavamo in ginocchio poi saremo prostrati per terra. Il rischio c’è”. Per cercare di contrastare il pericolo “sollecitiamo un’attenzione sulla questione delle aree interne che non è solo della Campania o del Sud Italia, ma è un problema trasversale che tocca tutto il Paese: se ci sono due Italie per i trasporti e per altri aspetti, c’è una sola Italia per le aree interne”.
Intanto, prosegue il lavoro per definire il programma del secondo Forum degli amministratori campani: “Vorremmo – anticipa mons. Accrocca – che questo secondo Forum avesse un carattere più laboratoriale, per formare una competenza in modo tale da mettere a tema un progetto globale. Con chiarezza vediamo che non andiamo lontano, se affrontiamo la questione in maniera parcellizzata o se ciascuno va per proprio conto perché ogni amministratore locale cerca di riportare a casa il piccolo risultato da usare come specchietto per le allodole per il proprio elettorato”.

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