Coronavirus Covid-19: Oxfam, il 15 giugno le proposte fiscali contro la crisi economica

Promuovere una maggiore equità del sistema di tassazione delle multinazionali, porre una battuta d’arresto al dumping fiscale e favorire una governance più inclusiva, legittima e rappresentativa della cooperazione fiscale tra i Paesi: sono le linee guida del nuovo rapporto, che sarà lanciato lunedì 15 giugno alle 15, nel corso della conferenza stampa virtuale, promossa dalla Commissione indipendente per la riforma della fiscalità internazionale d’impresa e Oxfam. Il dossier sarà presentato alla stampa internazionale da Joseph E. Stiglitz, docente alla Columbia University e Premio Nobel per l’economia nel 2001, Thomas Piketty, docente all’École des hautes études en sciences sociales alla Paris School of Economics, Jayati Ghosh, docente di economia all’Università “Jawaharlal Nehru” di Nuova Delhi, José Antonio Ocampo con la moderazione di Nadia Daar, direttrice dell’ufficio di Oxfam International a Washington DC.
Le proposte si concentreranno sulle misure strutturali anti profit-shifting, come l’introduzione di un’aliquota minima effettiva globale sugli utili d’impresa, e sugli interventi normativi in materia di tassazione digitale. Nel corso della conferenza stampa si discuterà inoltre dell’opportunità di introdurre imposte temporanee sui “profitti in eccesso” di multinazionali oligopolistiche o di grandi imprese i cui conti economici registreranno extra-utili nel corso del 2020 favoriti dai lockdown. Ci sarà spazio anche per discutere di una maggiore trasparenza fiscale delle multinazionali attraverso l’introduzione dell’obbligo di rendicontazione pubblica paese per paese per i giganti corporate. Una misura che Oxfam Italia ha chiesto di includere tra le condizionalità per imprese beneficiarie di garanzie pubbliche su nuovi finanziamenti e che è stata inserita tra gli emendamenti parlamentari ai ddl di conversione dei decreti legge “Liquidità” e “Rilancio”. Si parlerà infine della necessità di ovviare alla “carenza di contabilizzazione” della “ricchezza offshore” attraverso la creazione di registri pubblici di asset, che possano permettere ai governi di disporre di stime più accurate della disuguaglianza di ricchezza e di decidere in modo informato e trasparente su interventi in materia di tassazione patrimoniale e dei redditi da capitale.

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