Orfani vittime di femminicidio: “Con i Bambini”, al via il bando “A braccia aperte”

Si chiama “A braccia aperte” ed è il settimo bando promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile per sostenere interventi, da progettare insieme a partenariati qualificati e con esperienza, a favore degli orfani di vittime di crimini domestici e femminicidio. A disposizione complessivamente 10 milioni di euro, in funzione della qualità dei progetti che saranno successivamente elaborati.
“Con i Bambini”, insieme ai partenariati che saranno selezionati attraverso il bando, promuoverà “interventi di presa in carico, formazione e inclusione socio-lavorativa dei minori e dei giovani divenuti orfani a seguito di crimini domestici. Gli interventi saranno destinati anche al sostegno delle famiglie affidatarie e dei caregiver, ovvero di chi si prende cura del minore nella gestione delle responsabilità affidategli e nell’accompagnamento dei ragazzi e delle ragazze, alla creazione o al potenziamento della rete degli attori che, a vario titolo, si occupano di loro”.
L’iniziativa, spiega una nota di “Con i Bambini”, “si rivolge a partenariati integrati e multidisciplinari in grado di prendere in carico tempestivamente e individualmente i minori, offrendo loro un supporto specializzato e costante in seguito all’evento traumatico, garantendone il graduale reinserimento sociale e la piena autonomia personale e lavorativa”.
Dopo aver individuato i partenariati con i rispettivi soggetti responsabili, nella seconda fase questi saranno chiamati a definire, mediante un lavoro di co-progettazione coordinato da “Con i Bambini”, “un piano operativo degli interventi. Il soggetto responsabile deve essere un ente di Terzo settore. Possono appartenere al partenariato, oltre al mondo non profit e della scuola, anche quello delle istituzioni, dei sistemi di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e il mondo delle imprese”.
La realtà dei cosiddetti “orfani speciali”, figli di vittime di crimini domestici prevalentemente di genere femminile, evidenzia “Con i Bambini”, “è tanto complessa quanto ancora sommersa: non esistono stime ufficiali sull’effettivo numero di casi. Nei casi di femminicidio, perdono la madre in modo atroce (l’assassino 8 volte su 10 è il loro padre) e perdono anche la figura paterna. Gli studi dimostrano che le situazioni vissute hanno, sulle persone minorenni che diventano orfani a seguito di questi eventi, un impatto psicologico devastante e ciò si riflette inevitabilmente anche nella loro sfera relazionale e scolastica. A questa già delicata situazione si sommano le questioni giuridiche e gli aspetti legali, tra cui la decadenza della responsabilità genitoriale, l’affidamento del minore e la designazione del tutore”.
Gli enti di Terzo settore interessati potranno candidarsi on line tramite la piattaforma Chàiros su conibambini.org entro il 26 giugno 2020.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo