Egitto: sale a 1568 il numero di chiese ed edifici ecclesiastici condonati dal Governo. Domenica 19 aprile la Pasqua copta

Il governo egiziano ha accolto le indicazioni della Commissione di verifica che nei giorni scorsi aveva attestato la piena rispondenza di altre 74 chiese ed edifici ecclesiastici alle norme sulla costruzione dei luoghi di culto cristiani attualmente vigenti nel Paese. Lo riferisce l’agenzia Fides. Sale così a 1568 il numero di chiese e edifici ecclesiastici condonati da quando è iniziato il processo di “legalizzazione” dei luoghi di culto cristiani costruiti in passato senza le necessarie autorizzazioni. La lista dei nuovi luoghi di culto cristiani e delle proprietà ecclesiastiche condonate è stata diffusa anche sui media egiziani lunedì scorso, 13 aprile, mentre le comunità cristiane copte si preparano a celebrare la Pasqua domenica 19 aprile (secondo il calendario giuliano) senza poter accedere alle chiese, a causa delle misure di sicurezza disposte per fronteggiare l’epidemia da coronavirus. Il processo di verifica e regolarizzazione di chiese ed edifici ecclesiastici eretti in passato senza i permessi richiesti è iniziato a partire dall’approvazione della nuova legge sulla costruzione e la gestione dei luoghi di culto, ratificata dal Parlamento egiziano il 30 agosto 2016.
Le chiese sottoposte al vaglio del Comitato governativo costituito ad hoc sono soprattutto quelle costruite prima che entrasse in vigore la nuova legge. Nei decenni scorsi, molte chiese e cappelle erano state costruite in maniera spontanea, senza le dovute autorizzazioni. Ancora oggi proprio tali edifici, eretti dalle comunità cristiane locali senza permessi legali, continuano di tanto in tanto ad essere utilizzati come pretesto dai gruppi islamisti per fomentare violenze settarie contro i cristiani. In Egitto l’inizio della Settimana Santa è stato turbato dalle informazioni fatte filtrare dai servizi di sicurezza, secondo cui una cellula di terroristi uccisi martedì 14 aprile in scontri a fuoco con gli apparati di polizia nell’area di al Amiriya (sobborghi del Cairo) si preparava a compiere attentati contro obiettivi copti in concomitanza con le celebrazioni pasquali.

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