Esercizi spirituali Ariccia: p. Bovati, “la preghiera sincera non è formalità delle labbra, ma arma potente”

La Chiesa è sotto violento attacco, apertamente e subdolamente, ma la risposta sta nel connubio tra testimonianza sul campo e preghiera autentica. Senza stancarsi, senza rassegnarsi e mai dai soli, e per di più con un’arma segreta: quella della fede che sì, davvero, sposta le montagne. Lo ha evidenziato stamani padre Pietro Bovati, predicatore degli esercizi spirituali alla Curia romana per la Quaresima, nella casa di Ariccia. Nella settima meditazione, il teologo gesuita si è soffermato sul tema “Lotta e preghiera”, come raccontato da L’Osservatore Romano. Lo sguardo è andato a “una società malata, ferita, abbandonata”, con forze che cercano di distruggere ciò che Cristo ha fondato, ma – ha aggiunto – “la roccia su cui è edificata la Chiesa resisterà al male” attraverso “la nostra attiva partecipazione di fede e la preghiera”.
Riflettendo sul “servizio del sacerdote”, il predicatore ha riflettuto sul “primo, fondamentale servizio che il ministro di Dio è chiamato a svolgere”, cioè “la preghiera” che, “oltre a essere la condizione dell’ascolto di Dio che rende possibile la predicazione come autentica testimonianza, è “ministero apostolico nella sua natura di accoglienza, riconoscenza della grazia”.
Richiamando il capitolo 17 dell’Esodo, padre Bovati ha riflettuto su chi “insidia la vita del popolo di Dio”. “Nella storia il nemico della Chiesa ha preso variegate sembianze, talvolta quelle del potere politico e giudiziario, talvolta quelle di falsi profeti che hanno seminato odio e derisione contro le convinzioni e il modo di vivere dei cristiani. E ciò continua anche ai nostri giorni, sotto forme persecutorie”. Un riferimento, quest’ultimo, a “enormi forze ideologiche e finanziarie, coalizzate per favorire interessi di parte, diventate minacciose”, capaci di usare “tutti i mezzi, dall’informazione distorta a ritorsioni economiche, per distruggere ciò che Cristo ha fondato”. Ma “la Chiesa resisterà al male, non però senza la nostra attiva partecipazione di fede e la preghiera”.
Infine, p. Bovati ha concluso invitando alla lettura del salmo 121: “La preghiera non è semplice recitazione, non consiste nella formalità delle labbra: se il cuore non aderisce al mistero di Dio la preghiera è vana. Però una preghiera anche debole, sincera e umile, se è appello a quella forza divina che può essere solo nel Signore, è l’arma potente che ci è data per collaborare all’avvento del Regno”.

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