Coronavirus Covid-19: vescovi toscani, “no a sterile chiusura, è il tempo in cui ritrovare motivi di realismo, fiducia e speranza”

Alle luce delle norme governative, da accogliere “come contributo al bene comune e alla serena convivenza sociale”, e delle indicazioni della Cei, i vescovi toscani, “mentre prendono atto della possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima”, “in una prospettiva prudenziale, in quanto nella regione al momento la situazione sanitaria non sembra presentare quei caratteri di gravità che si riscontrano in altri territori, dispongono, fino a quando rimarrà in vigore il decreto governativo, le seguenti specifiche misure precauzionali, che si aggiungono a quelle indicate nei giorni scorsi, che parroci, operatori pastorali e fedeli sono invitati a rispettare scrupolosamente: i riti liturgici siano celebrati attenendosi a quanto specificano le disposizioni governative circa la distanza tra le persone presenti, al fine di evitare l’affollamento , prendendo gli opportuni provvedimenti perché questo sia possibile”. Dal precetto di partecipare alla Messa festiva “sono dispensati quanti ne siano impediti per grave causa, quale è la malattia e, nella presente circostanza, la condizione degli anziani che possono più facilmente subire la diffusione del virus. Ancora: “Si sospendano gli incontri di catechesi fin quando rimanga in vigore quanto disposto dal decreto governativo circa la sospensione dell’attività scolastica; nelle attività formative, pastorali, caritative o di natura sociale, che si svolgono nelle parrocchie, negli oratori, negli istituti e nelle aggregazioni, si seguano fedelmente le disposizioni del decreto governativo circa le situazioni in cui si verifica il convenire di più persone , evitando gli affollamenti che annullano le dovute distanze tra le persone”. Si invita “a sospendere la benedizione delle famiglie fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria”; si raccomanda “la massima attenzione al rispetto della distanza tra le persone e in genere delle misure igienico sanitarie descritte nell’allegato al decreto governativo, in particolare in occasione delle confessioni e della Comunione ai malati”. Anche negli ambienti delle attività pastorali “è bene mettere a disposizione le soluzioni idroalcoliche per la pulizia delle mani; si invitano le parrocchie , gli istituiti religiosi e le aggregazioni laicali a limitarsi alle attività liturgiche e pastorali ordinarie, rinviando ad altri tempi quelle straordinarie; in ogni caso si ribadisce che dovranno essere attentamente osservate le disposizioni circa le distanze da mantenere fra le persone; in questo contesto si reputa doveroso sospendere anche i pellegrinaggi”.
Queste disposizioni si aggiungono a quelle date giorni fa ai parroci delle chiese toscane: tenere vuote le acquasantiere; omettere il gesto dello scambio della pace nelle celebrazioni liturgiche; distribuire la Santa Comunione esclusivamente sulla mano; prendere precauzioni durante le confessioni auricolari e in contesti di contatti personali.
I vescovi rinnovano “la vicinanza a quanti, malati e persone loro prossime, soffrono a causa dell’epidemia, come pure a quanti sono impegnati a contrastarla a livello sanitario o a prendere decisioni per affrontare la situazione nella vita sociale”. “Smarrimento e paura non devono spingere a una sterile chiusura; questo è il tempo in cui ritrovare motivi di realismo, di fiducia e di speranza, che consentano di affrontare insieme la difficile situazione”.

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