Coronavirus Covid-19: Acli Roma, “istituire da subito un tavolo che preveda la partecipazione anche delle associazioni del Terzo Settore”

“È un momento difficile, che non abbiamo mai vissuto prima. Ci sentiamo smarriti, increduli e in ansia. Scuole chiuse, strade vuote e un virus invisibile che sta cambiando le nostre abitudini, il nostro essere nella società”. Lo scrive Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma in un messaggio inviato a tutti i circoli Acli di Roma e provincia. “E in questo nuovo contesto – aggiunge Borzì – dobbiamo imparare a muoverci, a reagire, a non sopperire alla paura, ma a trovare energie nuove per una reazione unitaria, perché se è vero che dobbiamo evitare di stringerci le mani, è invece necessario stringere le interazioni, le sinergie, le maglie della rete sociale”.
“Ma tutto questo oggi è minacciato – continua – e per questo motivo chiediamo di istituire da subito un tavolo che preveda la partecipazione anche delle associazioni del Terzo Settore, che per loro natura sono per la gente e soprattutto in mezzo alla gente. Lavorando tutti insieme e remando nella stessa direzione possiamo lasciarci alle spalle questo momento difficile e riprendere a vivere le nostre vite come facevamo fino a poche settimane fa”.
“Se da una parte dobbiamo rispettare le indicazioni del Governo – precisa – per evitare che si diffonda il virus, dall’altra dobbiamo dare un segno forte affinché nessuno si senta solo. Proprio la solitudine in questi giorni è un altro nemico da combattere soprattutto per sostenere gli anziani soli, le famiglie in difficoltà, ma anche quell’esercito di invisibili che vivono ai margini delle nostre città”.
“Abbiamo rimandato – aggiunge – alla prima data utile il nostro congresso, il XXVI, momento centrale della nostra vita associativa, ma allo stesso con convinzione non ci fermiamo, siamo convinti, infatti, che in questo frangente le Acli di Roma abbiamo l’obbligo morale di rilanciare il proprio ruolo di corpo sociale intermedio e lavorare senza paura, nel rispetto delle regole, affinché i tanti giovani, le famiglie, le persone anziane che sul territorio di Roma e provincia ci vedono come un punto di riferimento, continuino a farlo con speranza e fiducia”.
“In questi giorni – conclude Borzì – stiamo proseguendo il lavoro silenzioso per il recupero del cibo e del pane da donare alle mense sociali, i nostri telefoni continuano a squillare e tanta gente ci chiama per avere conforto, sentire una voce amica con il terrore di perdere quella quotidianità che, diciamolo, ci garantisce una certa serenità. C’è bisogno di sentirsi vicini anche se fisicamente non lo possiamo fare. Certamente i social – tanto vituperati – potranno aiutarci per abbattere quella barriera alzata tra le comunità a causa del virus”.

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