Coronavirus Covid-19: diocesi di Roma, “particolare attenzione andrà riservata alle categorie più deboli”

In questa emergenza legata al coronavirus Covid-19, “particolare attenzione andrà riservata alle categorie più deboli”. Lo scrive, in una comunicazione,  mons. Pierangelo Pedretti, prelato segretario del Vicariato, rivolgendosi ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi di Roma.
Pertanto, “si dispone che le visite ai malati siano effettuate rispettando ancor più rigorosamente le condizioni di carattere generale di cui sopra (distanza minima e igiene), utilizzando per quanto possibile le apposite mascherine e limitando le occasioni di interazione con i medesimi soggetti deboli all’amministrazione di sacramenti e sacramentali. Si consiglia altresì che siano rinviate a dopo Pasqua le benedizioni delle famiglie, se le circostanze – da valutarsi – lo permetteranno”.
Le comunità parrocchiali, in particolare, “sono invitate a non interrompere le attività dei servizi caritativi, coordinandosi con la Caritas diocesana”, che è a completa disposizione per fornire tutte le necessarie indicazioni del caso (Area Promozione umana: tel. 06.88815130; e-mail: promozioneumana@caritasroma.it).
In particolare, “si invitano le Caritas parrocchiali e tutti i gruppi di volontariato presenti nelle parrocchie a promuovere iniziative di vicinanza agli anziani soli che vivono nel loro territorio perlomeno attraverso contatti telefonici. Le attività dei Centri di ascolto parrocchiali potranno continuare laddove il servizio si riesca a svolgere in locali caratterizzati da ampi spazi, ben areati ed igienizzati, evitando in ogni caso assembramenti di persone”. Per questo “si raccomanda di fissare appuntamenti con le persone assistite e di non incentivare l’apertura indiscriminata, onde evitare assembramenti. Gli stessi criteri dovranno essere usati per l’apertura degli Empori della Solidarietà e per i centri di distribuzione degli alimenti. Si consiglia invece la sospensione dell’attività dei centri di distribuzione del vestiario, soprattutto per quello che riguarda la raccolta di abiti usati”.
Le parrocchie, le rettorie e gli altri soggetti ecclesiali che hanno attivato una mensa sociale sono invitati “a non interrompere il servizio e ad attenersi alle indicazioni che la Caritas diocesana predisporrà, ricevute le opportune indicazioni da Roma Capitale”; in particolare, in ogni caso, “si invita a favorire la distribuzione di alimenti da asporto da non consumarsi nei locali parrocchiali”.
Infine, “le parrocchie che svolgono attività di accoglienza, con ospitalità di senza dimora e di richiedenti asilo, possono continuare senza problemi tale iniziativa cercando di favorire la permanenza degli ospiti nella struttura anche durante le ore diurne. Dove sussistano servizi docce e cambio biancheria si richiede massima attenzione per operatori e volontari; anche qui si raccomanda di svolgere il servizio in ampi spazi, ben areati e igienizzati, evitando assembramenti di persone”.

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