Alcol e sicurezza stradale: Fondazione Ania e Bambino Gesù, prevenire comportamenti pericolosi di adolescenti e giovani

Oltre 5.000 incidenti tra quelli rilevati da Carabinieri e Polizia stradale nel 2018 sono correlati al consumo di alcol. Lo stato di ebbrezza espone a un rischio maggiore di eventi traumatici, mentre l’abuso di alcolici è particolarmente dannoso per l’organismo degli adolescenti, non ancora pronto a metabolizzare queste sostanze in maniera efficiente. Nel nuovo numero del magazine digitale “A scuola di salute”, Istituto Bambino Gesù per la salute e Fondazione Ania tornano a collaborare per la prevenzione di comportamenti pericolosi tra i più giovani e per la tutela della salute di bambini e ragazzi con informazioni chiare e verificate per tutti i genitori. In questo magazine, le novità sulle iniziative per garantire la sicurezza in strada e gli approfondimenti degli esperti del Bambino Gesù sui pericoli del consumo di alcol tra i giovanissimi e durante la gravidanza.
Consumo di alcol e stato di ebbrezza – precisano gli specialisti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – espongono a un rischio maggiore di eventi traumatici, come gli incidenti, e gravano sullo stato di salute del cuore, dei vasi sanguigni, dell’apparato gastrointestinale, del sistema nervoso e della mente. Gli effetti sono ancora più dannosi sull’organismo degli adolescenti, non ancora maturo e pronto a metabolizzare l’alcol in maniera efficiente. È proprio tra gli adolescenti che si registra, negli ultimi anni, l’aumento del fenomeno del binge drinking, ovvero il consumo di 5 o più bevande alcoliche in un’unica occasione, lontano dai pasti, per sperimentare la sensazione di ebbrezza. Questa pratica dannosa, in Italia, interessa circa il 30% degli studenti di scuola superiore.
“Durante l’adolescenza – spiega Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria del Bambino Gesù – l’uso di alcol diventa un ‘facilitatore’, appare funzionale al superamento di difficoltà e paure tipiche di quell’età, a integrarsi nel gruppo dei pari, ma può facilmente degenerare in abuso e dipendenza. In questo caso il ragazzo mostra segni di malessere, caratterizzati da una ricerca continua di alcol che interferisce con le attività quotidiane e con la messa in atto di comportamenti pericolosi”. In situazioni del genere, il suggerimento per i genitori è di parlare con i propri figli, senza giudicarli, per capire cosa li spinge a bere; di metterli al corrente dei rischi dell’assunzione di alcol e, nei casi più gravi, di rivolgersi a uno specialista.

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