Commissione Ue: strategia per la parità tra donne e uomini. Tre priorità: stop alla violenza, uguali retribuzioni, ruoli di vertice in economia e politica

(Bruxelles) “Malgrado l’Ue sia un leader globale nella parità di genere e abbia compiuto notevoli progressi negli ultimi decenni, la violenza e gli stereotipi di genere persistono: una donna su tre nell’Ue ha subito violenze fisiche e/o sessuali. Le laureate superano numericamente i laureati, ma guadagnano in media il 16% in meno degli uomini; le donne rappresentano appena l’8% degli amministratori delegati nelle principali imprese europee”. Lo afferma la Commissione Ue che oggi ha presentato una nuova strategia per la parità di genere 2020-2025, la quale “delinea le azioni principali da intraprendere nei prossimi 5 anni e si impegna a garantire che la Commissione includa una prospettiva di uguaglianza in tutti i settori di azione dell’Unione”. Le azioni concrete per l’uguaglianza delineate si muovono in una triplice direzione. Primo: “Nell’Ue il 33% delle donne ha subito violenze fisiche e/o sessuali e il 55% ha subito molestie sessuali. Le donne in Europa devono essere libere dalla violenza e dagli stereotipi dannosi. A questo scopo la strategia invoca misure giuridiche per qualificare come reato la violenza contro le donne”. La Commissione intende quindi “estendere le sfere di criminalità”, anche on line, in cui “è possibile introdurre un’armonizzazione in tutt’Europa a forme specifiche di violenza contro le donne, tra cui le molestie sessuali, gli abusi a danno delle donne e le mutilazioni genitali femminili”.
Secondo punto: “Le donne nell’Ue guadagnano in media il 16 % in meno rispetto agli uomini e continuano a incontrare ostacoli all’accesso e alla permanenza nel mercato del lavoro. La parità di genere è una condizione essenziale per un’economia europea innovativa, competitiva e prospera. Date le sfide demografiche e le transizioni verde e digitale, aiutare le donne a trovare lavoro in settori caratterizzati da carenze di competenze, in particolare il settore tecnologico e quello dell’intelligenza artificiale, avrà un’incidenza positiva sull’economia europea. Per contrastare la disparità sul piano salariale la Commissione avvia oggi una consultazione pubblica sulla trasparenza retributiva e intende proporre misure vincolanti entro la fine del 2020”. Terzo aspetto: “Le donne continuano a essere sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali. Affinché le donne possano svolgere ruoli guida anche nelle imprese, la Commissione insisterà per l’adozione della proposta del 2012 sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione. Promuoverà inoltre la partecipazione delle donne all’attività politica, in particolare alle elezioni del Parlamento europeo del 2024, anche tramite finanziamenti e la condivisione delle migliori pratiche. Per dare l’esempio, la Commissione cercherà di raggiungere, nell’ambito del suo personale, un equilibrio di genere del 50% a tutti i livelli dirigenziali entro la fine del 2024”.

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