Criminalità: mons. Milito (Oppido-Palmi), “il dio delle mafie è unico e assoluto, è il denaro”

foto SIR/Marco Calvarese

“Il dio delle mafie è unico e assoluto e non ammette altre divinità: il suo nome è ‘denaro’”. Lo scrive il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Francesco Milito, nella sua lettera pubblicata sul numero di marzo di Vita pastorale, in cui cita i rapporti della Direzione investigativa antimafia, che “fissano a trenta i paesi in cui le cosche calabresi operano”. Continuando a parlare del denaro della mafia, il presule sottolinea che “la materia che lo produce è il mondo degli stupefacenti, con le zelanti pratiche dei suoi ministri e dei suoi riti”. Ma – avverte mons. Milito – “in tanta abbondanza di peccato sovrabbonda la grazia che ha persone coraggiose, iniziative profetiche di santità”. Allargando lo sguardo all’Italia, mons. Milito evidenzia che “non v’è ormai Regione dove la malefica organizzazione non sia stata permeata, infiltrandosi con radicalità e corruzione tali che suscitano sempre meraviglia, con l’aprire interrogativi sull’autenticità dei rapporti con persone che sembravano ‘normali’”. “Se il fenomeno della criminalità organizzata interessa l’intero territorio, allora non è più problema locale, ma nazionale, non di Chiese del Sud ma dell’intera nazione – conclude il vescovo -. In questo la nuova evangelizzazione ha un terreno fertilissimo di missione liberante per la gioia che produce il Vangelo quando penetra in profondità e sconfigge un sistema malato e portatore di mali per una epidemia devastante e letale per l’ethos comune”.

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