Coronavirus Covid-19: Missione Speranza e Carità, situazione tesa e appello alla preghiera

Grande disperazione da parte di chi, bloccato in quarantena, non potendo lavorare, non può aiutare economicamente la famiglia in Africa e in Asia. Momenti di tensione sono stati vissuti nella “Cittadella del Povero e della Speranza” della Missione fondata da Biagio Conte, a Palermo, durante i 13 giorni di quarantena vissuta da circa 130 persone di diverse nazioni positive al Covi-19. “Ci sono stati alcuni momenti difficili superati grazie alla mitezza, al dialogo, alla riconciliazione, tutti doni della preghiera”, riferisce una nota, perché “alcune persone accolte presentano fragilità comportamentali e non comprendono queste restrizioni”. Qualche giorno fa, un migrante nervoso è stato accompagnato dall’ambulanza in un ospedale di Palermo, dove è stato ricoverato nel reparto psichiatrico. Di qui l’appello alla preghiera.
Ogni mattina alla “Cittadella del Povero e della Speranza”, nella chiesa Casa di preghiera per tutti i popoli, si inizia la giornata con la messa e le lodi. I missionari scandiscono la giornata con vari momenti di preghiera, alle 12, con l’ora sesta; alle 15, con la coroncina della Divina Misericordia; alle 18, con il rosario e i vespri; alle 21.30 con la compieta. Ogni giorno la “Casa di preghiera” rimane aperta dalle 10 alle 11, affinché tutti i cristiani accolti possano pregare insieme. Un’area è dedicata per la preghiera dei musulmani. “Vi chiediamo tanta preghiera per sconfiggere il coronavirus, vi chiediamo di inondare di preghiere il cielo, coadiuvati dai nostri Angeli custodi”.

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