Consiglio europeo: piena solidarietà a Grecia e Cipro, dialogo con Turchia. Una conferenza sul Mediterraneo orientale

“È nell’interesse strategico dell’Ue avere un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e sviluppare relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose con la Turchia. A tale riguardo è un requisito assoluto portare avanti il dialogo in buona fede e astenersi da azioni unilaterali che vanno contro gli interessi dell’Ue e violano il diritto internazionale e i diritti sovrani degli Stati membri dell’Unione europea”. Il Consiglio europeo, in corso ieri e oggi a Bruxelles, ha messo nero su bianco nelle “Conclusioni” alcune indicazioni sul Mediterraneo orientale, dove la situazione rischia di creare un conflitto tra Grecia e Cipro da una parte e Turchia dall’altra. Le trivellazioni fuori dalle acque territoriali di Ankara in cerca di gas e la questione-migranti hanno creato un clima molto teso. Ieri un segnale di distensione è giunto da Grecia e Turchia, mediante la Nato. Ma il tema ha attraversato per intero il summit dei capi di Stato e di governo. “Tutte le divergenze devono essere appianate mediante un dialogo pacifico e in conformità del diritto internazionale”, raccomanda il documento emerso, a fatica e dopo negoziazioni, dal summit. “In tale contesto, il Consiglio europeo ribadisce piena solidarietà a Grecia e a Cipro, la cui sovranità e i cui diritti sovrani devono essere rispettati”. Ancora: “L’Ue si compiace delle misure volte a rafforzare il clima di fiducia adottate di recente da Grecia e Turchia, nonché del proposito annunciato di riprendere i colloqui esplorativi diretti finalizzati alla delimitazione della piattaforma continentale e della zona economica esclusiva dei due Paesi”.
Nel contempo, il Consiglio europeo “condanna con forza le violazioni dei diritti sovrani della Repubblica di Cipro, che devono cessare. Il Consiglio europeo invita la Turchia ad astenersi in futuro da simili azioni in violazione del diritto internazionale” e “chiede alla Turchia di accettare l’invito di Cipro ad avviare un dialogo per risolvere tutte le controversie relative a questioni marittime tra Turchia e Cipro”. Poi le velate minacce di sanzioni: “Ricordando e riaffermando, tra l’altro, le sue precedenti conclusioni sulla Turchia dell’ottobre 2019, in caso di nuove azioni o provocazioni unilaterali in violazione del diritto internazionale, l’Ue farà ricorso a tutti gli strumenti e le opzioni a sua disposizione”, anche in conformità ai Trattati Ue, “al fine di difendere i propri interessi e quelli dei suoi Stati membri”. Non sono poche le voci di Paesi Ue che vorrebbero chiudere definitivamente i negoziati per una eventuale futura adesione di Ankara. Infine, il Consiglio europeo “chiede una conferenza multilaterale sul Mediterraneo orientale e invita l’Alto rappresentante ad avviare i negoziati per la sua organizzazione”. Modalità quali partecipazione, portata e tempistiche dovranno essere concordate con tutte le parti coinvolte. La conferenza potrebbe affrontare temi sui quali occorrono soluzioni multilaterali, tra i quali la delimitazione marittima, la sicurezza, l’energia, la migrazione e la cooperazione economica.

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