Papa Francesco: all’udienza generale, “siamo chiamati a combattere contro ogni forma di schiavitù”

foto SIR/Marco Calvarese

“Un apostolo pieno di zelo per l’Africa”. Così Papa Francesco, riprendendo stamani il ciclo di catechesi “La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente” durante l’udienza generale in piazza San Pietro e incentrando la sua meditazione sul tema “San Daniele Comboni, apostolo per l’Africa e profeta della missione”. “La schiavitù ‘cosifica’ l’uomo, il cui valore si riduce all’essere utile a qualcuno o a qualcosa – ha aggiunto il Pontefice riferendosi al contesto in cui viveva il santo -. Ma Gesù, Dio fatto uomo, ha elevato la dignità di ogni essere umano e ha smascherato la falsità della schiavitù”. E del male della schiavitù Comboni “prese consapevolezza”. “Capì, inoltre, che la schiavitù sociale si radica in una schiavitù più profonda, quella del cuore, quella del peccato, dalla quale il Signore ci libera. Da cristiani, dunque, siamo chiamati a combattere contro ogni forma di schiavitù”.
Nelle parole del Papa la consapevolezza che “purtroppo, però, la schiavitù, così come il colonialismo, non è un ricordo del passato”. “Nell’Africa tanto amata da Comboni, oggi dilaniata da molti conflitti, dopo quello politico, si è scatenato (…) un colonialismo economico, altrettanto schiavizzante (…). È un dramma davanti al quale il mondo economicamente più progredito chiude spesso gli occhi, le orecchie e la bocca”. Quindi, Francesco ha rinnovato il suo appello, già pronunciato durante l’incontro con le autorità, a Kinshasa, il 31 gennaio 2023. “Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”.

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