Libri: centenari francescani, pubblicato il volume “Onorio III, i frati minori e la Regola del 1223”

In occasione dei centenari francescani è stato pubblicato il volume “Onorio III, i frati minori e la Regola del 1223”. “Proinde is sit finis libri, sed non finis quaerendi”. “Con queste parole di Bernardo di Clairvaux si concludeva il volume ‘Nuovi studi su Onorio III’ pubblicato nel 2017 dall’Istituto storico italiano per il Medio Evo nella collana Italia Sacra. Era l’auspicio che gli studi sul pontificato di Onorio III (1216-1227) avessero un seguito. Lo stesso desiderio era stato espresso alla fine del seminario di ricerca Da Cencio Romano a Onorio III. Nuovi studi, svoltosi presso la Pontificia Università Antonianum il 15 maggio 2018, le cui relazioni sono state pubblicate nella rivista Antonianum, fascicolo 3 del 2019. Onorio III è stato per lungo, forse troppo tempo, uno dei Pontefici storiograficamente meno frequentati. Il suo stesso ruolo, che è in realtà centrale, nella genesi e nello sviluppo storico dell’Ordine dei frati minori è stato così sfumato. Eppure, a porre la firma in calce alla celebre Solet annuere, con la quale il 29 novembre 1223 la Sede Apostolica conferma la Regola di vita dell’Ordine creato da Francesco d’Assisi, è proprio Onorio III”, scrivono nella premessa del volume “Onorio III, i frati minori e la Regola del 1223” Marco Guida (Pontificia Università Antonianum) e Massimo Miglio (Istituto italiano studio Medio Evo).
Nella prospettiva di contribuire allo sviluppo degli studi su questo pontefice, la Scuola superiore di studi medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum ha promosso e organizzato in collaborazione con l’Istituto storico italiano per il Medio Evo il convegno internazionale “Onorio III, i frati minori e la Regola del 1223” (Auditorium Antonianum, 12-13 maggio 2022). “In questa occasione è stata discussa e approfondita in particolare la politica religiosa di Onorio III e il suo ruolo nei confronti dei frati minori, soprattutto con la conferma della Regola bullata nel 1223; di quest’ultima è stata studiata la più antica tradizione manoscritta in lingua latina e volgare, e analizzati i commenti dal tempo dell’Osservanza fino ai nostri giorni, mettendo a fuoco i risultati finora raggiunti dagli studi critici e aprendo nuove prospettive di ricerca. In tal modo si è inteso dare un contributo al dibattito storiografico e rilanciarlo anche nella prospettiva dell’ottavo centenario della promulgazione della Solet annuere che cade proprio nel 2023, anno di pubblicazione del presente volume”, spiegano Guida e Miglio.

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