Diocesi: Caserta, dal 27 settembre il Festival Laudato si’. Mons. Lagnese, “lavoriamo per una rinascita della casa comune e per una nuova cultura della vita e del creato”

“Il Festival Laudato si’ si terrà nell’area in passato nota come Macrico, da tanti anni in stato di abbandono e attualmente di proprietà dell’Istituto diocesano per il sostentamento clero di Caserta. Quell’area, un tempo giardino dell’episcopio, successivamente utilizzata prima come campo di addestramento militare e poi come centro di rimessaggio per mezzi corazzati, sarà nei prossimi anni restituita alla sua vocazione originaria e messa a disposizione dei cittadini come bene comune: ritornerà a essere un giardino, un campo di pace e di vita, d’incontro, di inclusione e di dialogo tra generazioni; nascerà così il ‘Campo Laudato sì’ Caserta’, che vorremmo diventasse esempio di un’ecologia integrale quale interazione tra l’ambiente naturale, la società, le sue culture e le istituzioni, e modello di un’economia che sia al servizio dei più deboli e degli scartati”. Lo scrive il vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese, in un messaggio nel quale annuncia che dal 27 settembre al 4 ottobre “vivremo a Caserta il Festival Laudato si’, promosso dall’Ufficio di pastorale sociale della diocesi e dalla Fondazione Casa Fratelli Tutti”.
Il presule ricorda: “Dopo un primo tempo di ascolto che ha già coinvolto tanti, sarà reso pubblico alla città, durante il Festival, il Masterplan di progetto redatto da architetti, urbanisti, docenti e ricercatori di governance dei beni comuni, sulla base del Manifesto della Chiesa di Caserta ‘Da Campo di Marte a Campo della Pace’”.
Ad aprire il Festival Laudato si’ sarà, mercoledì 27 settembre, il card. Matteo M. Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana.
Durante i giorni del Festival, a partire dai Messaggi del Papa per il Tempo del Creato e per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, prosegue il vescovo, “ci saranno mostre, incontri, testimonianze, approfondimenti culturali, spettacoli, momenti di preghiera, di festa e di condivisione; e ciò con il coinvolgimento sia delle comunità parrocchiali e delle altre realtà ecclesiali, sia delle scuole, dell’università, delle associazioni e istituzioni del territorio, sia di esponenti del mondo della cultura e della politica”.
Mons. Lagnese, invitando tutti a partecipare al Festival, conclude: “In un territorio negativamente indicato come ‘terra dei fuochi’ e per tanto tempo mortificato e lacerato sotto il profilo ambientale e sociale, lavoriamo insieme per una rinascita della casa comune e per una nuova cultura della vita e del creato. Diventiamo tutti protagonisti di un processo di risveglio di una nuova riverenza della vita!”.

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