Ucraina: Coldiretti, con accordo sui cereali importazioni di grano aumentate del 430%

L’accordo sui cereali provenienti dal mar Nero coinvolge direttamente l’Italia dove le importazioni di grano proveniente dall’Ucraina sono aumentate del 430% per un quantitativo pari a oltre 142 milioni di chili mentre quelle di mais del 71% per un totale di 795 milioni di chili nel primo quadrimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sulla base di elaborazioni della stessa associazione su dati Istat, in riferimento all’impatto delle decisioni dell’accordo Onu tra Ucraina, Turchia e Russia, sul transito dei cereali sul mar Nero, in scadenza. “L’intesa Onu è importante per garantire gli approvvigionamenti nei Paesi più poveri dell’Africa e dell’Asia ed evitare carestie che possano spingere i flussi migratori, ma – sottolinea Coldiretti – è necessario evitare speculazioni e distorsioni commerciali provocate dall’afflusso di grano ucraino sul mercato europeo”. “In Italia infatti – rileva l’associazione – le quotazioni del grano tenero sono crollate del 30% nell’ultimo anno, su valori che sono scesi ad appena 26 centesimi al chilo, che non coprono i costi di produzione”. L’Italia, con il 6,3% complessivo sul totale delle esportazioni ucraine di prodotti agricoli, tra grano, mais e olio di girasole, è al quarto posto dietro Cina (24,3%), Spagna (18,3%) e Turchia (10%) tra i Paesi più interessati dall’accordo Onu secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga che evidenzia come in un anno hanno lasciato il territorio di guerra quasi 32,8 milioni di tonnellate di prodotti agricoli, tra mais (51% pari a 16,8 milioni di tonnellate), grano (27% pari a 8,9 milioni di tonnellate), olio di girasole (11% tra olio e semi pari a 3,5 milioni di tonnellate) e altri prodotti secondari, considerando i tre porti inseriti nell’accordo Chornomorsk (38,7% del totale), Yuzhny (31,9%) e Odessa (29,4%).

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