Mons. Luigi Bettazzi: mons. Farinella (Biella), “autentico testimone di pace, pastore di una Chiesa accogliente, aperta al dialogo con tutti, sinodale ante litteram”

“Come i Patriarchi biblici, vescovo del Concilio Vaticano II, carico dei suoi anni, ricco in umanità, saggezza e misericordia, uomo delle beatitudini secondo il Vangelo e ricco di una fede incrollabile e di una grande intelligenza spirituale e culturale, continuerà ad essere sempre l’autentico testimone di pace e il pastore di una Chiesa accogliente, aperta al dialogo con tutti, sinodale ante litteram, pronta a mettersi in gioco per la verità e per servire il bene comune, vicino a chi soffre”. Così il vescovo di Biella, mons. Roberto Farinella, ha commentato la scomparsa di mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, morto nella notte tra sabato e domenica.
Di origine canavesana, mons. Farinella ha ricordato che Bettazzi “è il vescovo che mi ha cresimato, ordinato diacono e presbitero ed infine, come vescovo conconsacrante mi ha ‘messo le mani sul capo’ all’ordinazione episcopale”. “Il vescovo Luigi – ha aggiunto mons. Farinella – è stato un autentico maestro con i suoi insegnamenti di vita, un vero Padre nei momenti belli e difficili della vita, e un grande esempio per il suo fiero amore alla Chiesa e l’impegno per la giustizia e la pace”. “Proverbiale – ha evidenziato il vescovo di Biella – è la sua carica umana e la sua capacità di intessere relazioni, improntate dal suo senso di arguzia e di allegria, forte quanto il suo impegno schietto per la giustizia, la pace e l’impegno per gli ultimi e gli indifesi”. Rammentando il legame che lo univa a mons. Bettazzi, il vescovo eporediese ieri ha raccontato che “ho avuto la grazia di potergli stare accanto ieri, nel suo ultimo sabato terreno, nella sua residenza di Albiano, mentre lucidamente e serenamente si avviava a varcare le porte della vita eterna. Circondato dalle persone che, da tempo, lo accudivano con grande amorevolezza, sostenuti dall’invito alla preghiera del vescovo di Ivrea mons. Edoardo Cerrato, incoraggiati dalle tante visite e attestazioni di riconoscenza e di amore al vescovo Luigi, che ricoprono un arco ecumenico per appartenenza di diverso credo religioso e impegno sociale e civile”.

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