Argentina: il nuovo arcivescovo García Cuerva ha fatto il suo ingresso a Buenos Aires. “Sogniamo una città senza esclusi”

(Foto: arcidiocesi di Buones Aires)

L’arcidiocesi di Buenos Aires (Argentina) – che fu sede dell’attuale Papa Francesco – ha ufficialmente da sabato un nuovo arcivescovo: mons. Jorge Ignacio García Cuerva, immediato successore del card. Mario Poli, dimessosi per raggiunti limiti di età, ha fatto il suo ingresso nella cattedrale metropolitana.
Nella sua omelia, il nuovo arcivescovo ha parlato con parole semplici che hanno toccato i cuori: ha citato due tanghi e una canzone popolare, e ha evocato tre Papi: Giovanni Paolo I, Benedetto XVI e Francesco. Oltre al Documento di Aparecida. “Sogniamo una città senza esclusi”, ha detto, accennando al popolo argentino di oggi, “ferito nella sua speranza”. Ha poi invitato a “unire le mani per portare la sua unzione ai caduti, agli spezzati, ai soli, ai più poveri, a coloro che sono stati lasciati soli, a coloro che sono paralizzati dalla droga, dalla prostituzione e da diversi tipi di sfruttamento; a coloro la cui vita quotidiana è stata contaminata dalla crisi economica e da tante altre pandemie del nostro XXI secolo”.
Prima di impartire la benedizione finale ha fatto una richiesta speciale: “Non lasciate che io tradisca me stesso; come dice Francesco, che non mi comporti come un principe della Chiesa, perché tradirei Dio che mi ha chiamato, la Chiesa che mi affida questa missione, e i più poveri, quei volti concreti che hanno bisogno di un padre e di un fratello, e che mi hanno insegnato che Cristo vive in mezzo a noi”.

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